Bretagna – L’investitura di Giuseppe di Arimatea

Ai tempi in cui Nostro Signore era in questo mondo, quelli di Roma avevano posto sul paese di Giudea un balivo di nome Pilato. E questo Pilato aveva al suo servizio un cavaliere di nome Giuseppe di Arimatea che era conestabile della sua casa e che, avendo in molti luoghi incontrato Gesù Cristo, l'amava con… Continua a leggere Bretagna – L’investitura di Giuseppe di Arimatea

Al bar delle Giubbe Rosse

Qualcuno che al bar delle Giubbe Rosse udì frammenti dalla sua viva voce, ebbe a dire: «Mi pare di udire un cane che abbaia!». È un vecchio aneddoto di moda presso i Pitagorici: uno sente un cane abbaiare, ed ecco – non si sa come né perché – giura di risentire la voce di un… Continua a leggere Al bar delle Giubbe Rosse

Pavel Kutzko – I nevrotici della Terra di Mezzo

… non ha assolutamente interrotto il suo rapporto erotico con le persone e con le cose. Continua anzi a serbare ben saldo nella fantasia questo rapporto: il che significa da una parte che egli ha sostituito e combinato insieme gli oggetti reali con oggetti immaginari tratti dai suoi ricordi, e dall'altra che ha rinunciato a… Continua a leggere Pavel Kutzko – I nevrotici della Terra di Mezzo

Vinaver – Le leggende di Artù e del Graal

La «leggenda arturiana» è un termine che è stato introdotto nell'uso scientifico dalla pubblicazione, con questo titolo, della celebre opera di Edmond Faral dedicata alla genesi di alcuni testi latini del Medioevo. Secondo Faral, invece di elaborare una leggenda inesistente, tali testi in realtà la costruiscono interamente, senza ispirarsi a una qualsiasi tradizione popolare. È… Continua a leggere Vinaver – Le leggende di Artù e del Graal

Non sono nato innocente, io

… l'immaginazione al potere! – era un vecchio slogan del '68. Un vecchio, perché bisogna dirlo: era già vecchio allora, era una sorta di saggio redivivo Matusalemme quello che, con tutto il fiato che gli restava nei polmoni affumicati da una millenaria disperazione, uscì in strada a gridare: potere, potere, potere all'immaginazione! Ah, se avesse… Continua a leggere Non sono nato innocente, io

Leggo e rileggo Lacan, e intanto

Leggo Lacan, capisco quel che capisco del suo esperimento del vaso coi fiori, e intanto [da dove mi trovo] non posso fare a meno di «vedere» Óðinn che «getta» un occhio nella fonte di Mímir, Óðinn che ha solo quell'occhiata per fabbricare il «sottilissimo filo» di tutte le sue magie. Vedo [dalla mia posizione] l'esperimento… Continua a leggere Leggo e rileggo Lacan, e intanto

Moby Dick ha scelto il mare

Cosa c'è che non va nel piccolo Dick? Non risponde che assai di rado e in modo vago ai richiami della dottoressa. È questo che non va: rimane indifferente agli stimoli, non mostra «il minimo interesse» per i giocattoli che lei gli mette davanti. Dick ha difficoltà a entrare nella Realtà Umana. Dick prende il… Continua a leggere Moby Dick ha scelto il mare

Dal miele all’idromele

Dovevano essere stanchi di farsi la guerra, Asi e Vani – stanchi di estenuarsi in un conflitto senza fine – allorché stipularono tra loro un patto. Il Racconto non lo dice esplicitamente, sta a noi dedurre che si diedero appuntamento a tavola o in cantina, visto che la pace la stipularono «presso un vaso». O… Continua a leggere Dal miele all’idromele

Kerényi – Pandora scoperchia il vaso

In Esiodo (Le Opere e i Giorni: 53 ss.) si legge che Zeus avrebbe così parlato [a Prometeo]: «Figlio di Giapeto, tu che sai più di tutti gli altri, tu ti rallegravi d'aver rubato il fuoco e di avermi ingannato; ma ciò sarà a danno tuo e degli uomini futuri. Essi infatti riceveranno da me,… Continua a leggere Kerényi – Pandora scoperchia il vaso