Blanchot – Rilke e lo spazio interiore del mondo

Intimo, di solito, sta per profondo – e, viceversa, superficiale è, nel parlare volgare, sinonimo di approssimativo, epidermico, senza spessore. Profonde e invisibili sono le radici, le cause, i moventi. Visibili e appariscenti sono invece le foglie al vento, i casi ballerini, gli abbagli contingenti. Essere e apparire, Platone ci ha insegnato a distinguerli. Ma… Continua a leggere Blanchot – Rilke e lo spazio interiore del mondo

Nietzsche – L’arte antica e l’anima del presente

Poiché ogni arte diventa sempre più capace di esprimere gli stati d'animo, quelli agitati, quelli delicati, quelli drastici e quelli passionali, i maestri moderni, viziati da questi mezzi espressivi, provano disagio di fronte alle opere d'arte del passato, quasi che agli antichi fossero appunto mancati i mezzi di far parlare chiaramente la loro anima, forse… Continua a leggere Nietzsche – L’arte antica e l’anima del presente

E sei noi volessimo danzarlo, Parmenide?

Tutto scorre, dicono gli eraclitei. Tutto passa e se ne va. Dicono che niente «è». Che tutto ciò che «è», non è che miraggio illusione e inganno. E perciò non hanno niente da cantare se non la vanità del canto. Solo nel «canto», solo nel «cantuccio» in cui è preso l'incantato, solo nel «vano» aperto dal… Continua a leggere E sei noi volessimo danzarlo, Parmenide?

Parmenide – Le cavalle mi portavano

… a zonzo le cavalle mi portavano fin dove l'ardire avessi avuto di viaggiare fin quando viaggiando le cavalle su una via mi portarono di mille voci lastricata la via che a ciascuno il suo demone illumina e che di paese in paese mena chi quelle [mille] voci alla luce dei suoi occhi se le… Continua a leggere Parmenide – Le cavalle mi portavano

Hamann – La lingua dei poeti

Poesia è la lingua madre del genere umano: come il giardinaggio è più antico della coltivazione dei campi, la pittura della scrittura, il canto della declamazione, le parole figurate dei ragionamenti, e il baratto del commercio. Un sonno più profondo fu la quiete dei nostri lontani precursori, e il loro movimento una danza trascinante. Sette… Continua a leggere Hamann – La lingua dei poeti

Quando il traino dei canti si spezza

quando il traino dei canti si spezza quando il flusso delle parole s'interrompe Väinämöinen, il saggio, il vecchio cantore, l'Orfeo della tradizione finnica, sa (e ce lo manda a dire) cosa bisogna fare in «casi» del genere: bisogna andare alla sorgente dei canti, alla fonte oscura e terribile delle parole, andare all'Ade, scendere (o salire?) nel… Continua a leggere Quando il traino dei canti si spezza

Pessoa – Il traduttore invisibile

In poesia, cioè nel genere letterario più alto, nessuna traduzione, se anche esiste, può far conoscere l'opera nella sua completa e vera vita. Eppure è certo che la maggior parte di noi non mente né finge quando, senza sapere il greco, si lascia trasportare dall'entusiasmo per Omero, oppure, con una conoscenza profana e superficiale del… Continua a leggere Pessoa – Il traduttore invisibile