Trakl – Una sera d’inverno

Quando la neve cade alla finestra, a lungo risuona la campana della sera. Per molti la tavola è pronta e la casa tutta è in ordine. Alcuni nel loro errare giungono alla porta per oscuri sentieri. Aureo fiorisce l'albero delle grazie dalla fresca linfa della terra. Silenzioso entra il viandante, il dolore ha pietrificato la… Continua a leggere Trakl – Una sera d’inverno

Deleuze – Il linguaggio è potere

È da qui che partiremo – dallo schema che del linguaggio ci dà l'informatica. A un polo ci sono unità d'informazione indipendenti nonché probabili, che ci impegneranno poi in delle scelte. All'altro polo, cosa c'è? – c'è quello che gli informatici designano come rumore. Già su questo siamo diffidenti, e a ragione. Noi non facciamo… Continua a leggere Deleuze – Il linguaggio è potere

Sacks – Il caso del piccolo Joseph

Rispondi a questo: se non avessimo né voce né lingua e volessimo rendere chiare vicendevolmente le cose, non tenteremmo, come fanno ora i muti, di manifestarle con le mani, la testa, e con tutto il resto del corpo? (Platone, Cratilo, 422d) Il mio interesse per i sordi – per la loro storia, la drammaticità della… Continua a leggere Sacks – Il caso del piccolo Joseph

Max Scheler – Il mondo è sofferenza

Finché Buddha resta per me uno degli spiriti più profondi dell'umanità, e non una testa balzana e un semplice pessimista contestatore alla Schopenhauer, non posso mettere il nucleo originario della «sofferenza» sullo stesso piano delle sensazioni di dolore e di disagio; e ciò, sebbene non si possa negare che sono anzitutto i fenomeni che suscitano… Continua a leggere Max Scheler – Il mondo è sofferenza

Lacan – Il muro del linguaggio

Se il pianeta non parla, non è soltanto perché è reale, ma perché non ha il tempo, alla lettera – non ha questa dimensione. Perché? Perché è rotondo – il corpo circolare può fare tutto quello che vuole... Vorrei oggi proporvi un piccolo schema, per illustrare i problemi sollevati dall'io e dall'altro, dal linguaggio e dalla… Continua a leggere Lacan – Il muro del linguaggio

Kafka – Il silenzio delle Sirene

Dimostrazione del fatto che anche mezzi inadeguati, perfino puerili, possono servire alla salvezza. Per difendersi dalle Sirene, Odisseo si tappò le orecchie con la cera e si lasciò incatenare all'albero maestro. Naturalmente qualcosa di simile avrebbero potuto fare da sempre tutti i viaggiatori, eccetto quelli che le Sirene attiravano già da lontano, ma in tutto… Continua a leggere Kafka – Il silenzio delle Sirene

Agostino – Il tempo e l’anima

È in te, anima mia, che misuro il tempo. Non frastornarmi coi tuoi «cosa? come?». Non frastornare te stessa con la folla delle tue impressioni. In te, dico, io misuro il tempo. Sì, l'impressione che le cose passando producono in te, rimane quando sono passate: è questa che è presente, non quelle che sono passate… Continua a leggere Agostino – Il tempo e l’anima

Kerényi – Il paradosso eleusino

Le tradizioni buddhiste raccontano di una singolare «predica» del Buddha: un giorno, davanti alla folla radunata dei suoi discepoli, egli, in silenzio, levò in alto un fiore. Questa fu la celebre «predica del fiore». Sotto l'aspetto puramente formale anche in Eleusi avveniva qualcosa di simile quando in silenzio veniva mostrata una spiga recisa. Anche se… Continua a leggere Kerényi – Il paradosso eleusino

Wolfram von Eschenbach – Parzival infine ritorna al castello del Graal

Anfortas e la sua gente erano ancora, come sempre, in grande pena per la loro sventura. Soltanto per l'amore che gli portavano, lo lasciavano nell'afflizione. Più volte lui li aveva pregati di morte, e questa sarebbe anche tosto venuta, se essi non gli avessero spesso fatto vedere il Graal, la forza del Graal. Egli diceva… Continua a leggere Wolfram von Eschenbach – Parzival infine ritorna al castello del Graal