… le scimmie più difficili da riconoscere sono quelle troppo umane. Non ero che un pugno di terra (humus), ma poi … è bastato un soffio di dio, appena un sospiro del Misericordioso, ed eccomi qua, dice Adamo: eccomi uomo (homo). Ero appena un burattino, dice Pinocchio, non ero che un pezzo di legno, ma… Continua a leggere Le scimmie più difficili da riconoscere
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Heidegger – L’iniziale dell’inizio
C'è qualcosa che ci è ancora più vicino di ciò che abitualmente e innanzi tutto ci è vicinissimo, e di conseguenza è anche qualcosa più difficile da scorgere. È così che, nello zelo dell'ordinario vedere della percezione sensibile, riguardante le cose visibili e utile a orientarsi in e tra di esse, finiamo comunque per lasciarci… Continua a leggere Heidegger – L’iniziale dell’inizio
Hölderlin – Come nel giorno di festa
Come nel giorno di festa il contadino esce al mattino a visitare il campo, perché incessanti nella notte calda sono caduti i lampi che rinfrescano, e ancora si ode il tuono di lontano, e il fiume fa ritorno nel suo letto, e il suolo alla frescura si fa verde, e il ceppo della vigna allegramente… Continua a leggere Hölderlin – Come nel giorno di festa
Kerényi – Cadmo e Armonia
Non c'è nessuna città della Grecia, tranne Micene, che abbia riunito sul suo suolo e nella sua cerchia tante leggende eroiche quante Tebe. E nessun Eroe fu tanto onorato presso gli dèi e dagli uomini quanto Cadmo, dal quale prese nome la rocca Cadmea. Egli appartiene alla quinta generazione dei re primitivi, fondatori di paesi… Continua a leggere Kerényi – Cadmo e Armonia
Ovidio – La cecità di Tiresia
Non il vedere per primi qualcosa di nuovo, bensì il vedere come nuovo l'antico, ciò che è già anticamente conosciuto e che è da tutti visto e trascurato, contraddistingue le menti veramente originali. Il primo scopritore è comunemente quell'esaltato, affatto volgare e privo di spirito, che si chiama caso. (Nietzsche, Umano troppo umano, 2: 200)… Continua a leggere Ovidio – La cecità di Tiresia
Karaja – L’origine delle piante coltivate
Una volta i Karaja non sapevano dissodare la terra. Essi si nutrivano di frutti selvatici, di pesce e di selvaggina. Una notte, la primogenita di due sorelle contemplava la stella della sera. Essa disse al padre che le sarebbe piaciuto possederla per giocare, e l'uomo ebbe per lei parole di scherno. Ma il giorno seguente… Continua a leggere Karaja – L’origine delle piante coltivate
Pavel Kutzko – Quella Matta di Semele!
… perché se c'è un momento in cui dobbiamo ricorrere alla Metafora, uno di quei momenti in cui ne abbiamo urgente bisogno – è quando abbiamo a che fare con la Morte. Se vogliamo, non tanto afferrare logicamente che cos'è la Metafora, ma sentirla mentre ci parla in bocca, e prenderci i benefici di questo… Continua a leggere Pavel Kutzko – Quella Matta di Semele!
Ovidio – La triste nascita di Bacco-Dioniso
Come se non bastasse, ecco un altro motivo di doglianza: alla dea [Giunone] duole che Semele sia stata ingravidata dal seme del grande Giove. E allora, eccola, che affila la lingua per litigare, ma: «Che beneficio ne ho avuto – dice – tutte le volte che ho litigato? È con lei che me la devo… Continua a leggere Ovidio – La triste nascita di Bacco-Dioniso
L’ambiguo Tristano
… che c'è da dire di Tristano? Che cosa annoteremo nel promemoria? le «virtù» che gli attribuiscono gli autori medievali del suo Racconto? che era un Musico, anzi il Musico più eccellente dei suoi tempi? basterà dire che era questo, e che era pure un grande cacciatore: l'inventore, addirittura, della caccia col falcone? Non facciamoci… Continua a leggere L’ambiguo Tristano
Brosse – La festa romana di Cibele e Attis
Nel terzo-quarto secolo d. C., nel periodo del loro apogeo, le feste di Cibele e di Attis, che si svolgevano a Roma verso l'equinozio di primavera, dal 15 al 27 marzo, erano identiche, secondo gli autori latini, a quelle che da molto tempo si celebravano in Frigia. Le feste del pino sacro cominciavano con l'«ingresso… Continua a leggere Brosse – La festa romana di Cibele e Attis