Pu Sung-Ling – Nelle Regioni Infernali

Hsi Fang-p'ing era di Tung-an. Suo padre Hsi-Lien era una persona piuttosto irascibile, e aveva avuto una lite con un vicino di nome Yang. Poco tempo dopo Yang morì; e passati alcuni anni, Lien, dal suo letto di morte, gridò improvvisamente che Yang aizzava i diavoli dell'inferno a torturarlo. Il suo corpo si gonfiò e… Continua a leggere Pu Sung-Ling – Nelle Regioni Infernali

Blanchot – Kafka e la morte contenta

… posso scrivere solo se la morte scrive in me, solo se fa di me il punto vuoto dove s'afferma l'impersonale. Kafka, in una nota del suo Diario, fa un'osservazione che può far riflettere: «Ritornando a casa, ho detto a Max che quando sarò sul mio letto di morte, purché le sofferenze non siano troppo… Continua a leggere Blanchot – Kafka e la morte contenta

Platone – Scrivere e/o chiacchierare

SOCRATE: Chi ritenesse di poter tramandare un'arte con la scrittura, e chi a sua volta la ricevesse convinto che da quei segni scritti potrà trarre qualcosa di chiaro e di saldo, sarebbe così tanto ingenuo da ignorare completamente il vaticinio di Ammone, illudendosi che i discorsi scritti siano qualcosa in più di un mezzo per… Continua a leggere Platone – Scrivere e/o chiacchierare

Derrida – L’ambiguità del “farmaco”

Rileggiamo ora questa frase del Fedro: «Ecco, o Râ, dice Thot, una conoscenza (mathema) che avrà l'effetto di rendere gli egiziani più istruiti (sophótherous) e più capaci di ricordare (mnemonikóterous): sia memoria (mnéme) che istruzione (sophia) hanno trovato il loro rimedio (pharmakon)». La traduzione abituale di pharmakon con rimedio – droga benefica – non è… Continua a leggere Derrida – L’ambiguità del “farmaco”

Derrida – Thot, il dio sostituto

Di un «segreto» che è ben sigillato, si dice che è «ermetico»: a metterlo sotto chiave, si dice che è stato Ermes in persona – ma non l'Ermes propriamente greco, che in fondo è solo un dio-messaggero, bensì quello egizio: Thot (Platone lo trascrive Theuth), ovvero il dio della scrittura, l'inventore dei geroglifici, il cantore… Continua a leggere Derrida – Thot, il dio sostituto

Yates – La «scrittura interna» di Dicson

Nel 1584 si aprì in Inghilterra una clamorosa controversia intorno all'arte della memoria. Ad aprirla fu il De umbra rationis di Alexander Dicson, che è un'imitazione fedele delle Ombre di Bruno (di cui echeggia anche il titolo). I dialoghi d'apertura costituiscono l'aspetto più notevole dell'opera, essendo lunghi quasi quanto l'arte di memoria bruniana a cui… Continua a leggere Yates – La «scrittura interna» di Dicson

Derrida – L’angoscia di scrivere

L'immaginazione era per Kant già in se stessa un'«arte», l'arte stessa che originariamente non distingue tra il vero e il bello: la Critica della ragion pura e la Critica del giudizio, malgrado le differenze, ci parlano della stessa immaginazione. Arte, certo, ma «arte nascosta» che non si può «esibire apertamente dinanzi agli occhi». «L'idea estetica… Continua a leggere Derrida – L’angoscia di scrivere

Detienne – Dal mito alla scrittura

Quando da tutte le parti del mondo cominciarono a giungere storie strane che sembravano molto più libere e tuttavia presentavano somiglianze evidenti con la mitologia dell'antichità, gli iniziatori dell'antropologia si rivolsero istintivamente alla Grecia, dove molti secoli prima autori di grande rilievo, da Senofane ad Aristotele, avevano affrontato il problema di porre dei confini al… Continua a leggere Detienne – Dal mito alla scrittura

Colli – Platone e la «serietà» del Filosofo

Platone inventò il dialogo come letteratura, come un particolare tipo di dialettica, di retorica scritta, che presenta in un quadro narrativo i contenuti di discussioni immaginarie a un pubblico indifferenziato. Questo nuovo genere letterario viene da Platone stesso chiamato con il nome nuovo di «filosofia». Dopo Platone questa forma scritta resterà acquisita, e anche se… Continua a leggere Colli – Platone e la «serietà» del Filosofo