Bretagna – La confessione di Lancillotto

Dopo aver a lungo errato per l'alta foresta, Lancillotto giunse verso l'ora nona all'incrocio di due strade: là s'innalzava una croce, sulla quale erano incise delle lettere che dicevano: Cavaliere errante che vai cercando avventure, ecco due cammini. Sono entrambi perigliosi. Ma in quello di sinistra non entrare, ché dovresti essere troppo valentuomo. Lancillotto conosceva… Continua a leggere Bretagna – La confessione di Lancillotto

Sohrâb Sepehri – Richiamo ancestrale

«Dove sono le mie scarpe?». Chi era che ha chiamato: «Sohrab?». Era familiare la voce, come l'aria col corpo della foglia. Mia madre dorme. E così anche Manuchehr e Parvane, e forse tutta la gente della città. Questa notte di Giugno con la calma di un'elegia passa sopra i minuti e una fresca brezza, dai… Continua a leggere Sohrâb Sepehri – Richiamo ancestrale

Marais – Il richiamo «linguistico» della Regina

Ho già detto che, non appena si è tolta le ali, la regina volante lancia nell'aria un segnale, in risposta al quale arriva, sempre volando, un maschio. Non dissi in che cosa consistesse esattamente questo segnale, perciò voglio parlarne adesso. Ma prima di cominciare, occorrerà fare una lunga premessa. Il lettore curioso, tuttavia, non dovrebbe… Continua a leggere Marais – Il richiamo «linguistico» della Regina

A monte dei Segni e delle Parole

È un corteggiatore accanito, il nostro caro Soslan. Perfino nell'aldilà non si toglie il vizio di allungare le mani. Vede gli impiccati, e che fa? guarda e passa. Vede gli impantanati nella merda, e senza chiedere troppe scuse guarda e passa. Dice che non è in suo potere, che non è gli possibile laggiù dare… Continua a leggere A monte dei Segni e delle Parole

Divagando sui tre richiami

I miti sudamericani ci hanno introdotti a questa curiosa distinzione dei tre richiami a cui l'«eroe» sarebbe chiamato, a seconda dei casi, a rispondere o a rimanere sordo. Procedendo dal più forte al più debole, abbiamo nell'ordine il richiamo della Roccia (o della Pietra), del Legno Duro (o della Quercia), e del Legno Putrido (o… Continua a leggere Divagando sui tre richiami

Della perdita dell’immortalità

Il Racconto è abbastanza esplicito su questo punto. Dice che, se ci tocca una vita mortale, solo una breve parentesi tra essere e non-essere, è per via di un'«imprudenza» di cui si è reso responsabile il nostro Antenato, allorché «diede ascolto» a un richiamo che lo «distrasse» dall'immortalità. Come non pensare a Gilgameš? Era a… Continua a leggere Della perdita dell’immortalità

Il rumore e la brevità della vita

La storia è questa. Il padre ha scoperto che il figlio ha avuto rapporti incestuosi con la madre e, per sbarazzarsi di lui, lo spedisce nel Nido delle anime sommerso in fondo alle acque, a rubare tre «sonagli»: il grande, il piccolo e il buttoré (quello che i danzatori portano alle caviglie). A procurarsi, dunque,… Continua a leggere Il rumore e la brevità della vita

Pavel Kutzko – Vorrei tanto pulirmi le orecchie

Alessandro, l'«eroe» dell'Uccello d'oro, ha un solo (piccolo?) difetto: è rumoroso. Lo è doppiamente, in quanto ora soggetto, ora invece oggetto di rumore: soggetto che fa rumore, che produce o provoca il rumore della sua «refurtiva» proprio quando sarebbe necessario il più rigoroso silenzio (fa cantare l'uccello e nitrire il cavallo mentre li «ruba»); e… Continua a leggere Pavel Kutzko – Vorrei tanto pulirmi le orecchie

C’è Sophia e Sophia

Thot è convinto che la sua invenzione «renderà gli Egiziani più sapienti e arricchirà la loro memoria». Assicura che la scrittura sarà una portentosa «medicina per la sapienza e per la memoria». Sappiamo come la pensa Platone: σοφία e μνήμη, sapienza e memoria, non sono che le due «chiavi» di uno stesso tesoro – perché… Continua a leggere C’è Sophia e Sophia