Afanasjev – Il messaggero veloce

In un certo reame, in un certo stato, c'erano delle paludi impraticabili; tutt'intorno andava una strada di circonvallazione: a camminare svelti su quella strada, ci volevano tre anni, se poi si andava piano non ne bastavano cinque! Proprio accanto alla strada viveva un vecchio povero, che aveva tre figli: il primo si chiamava Ivan, il… Continua a leggere Afanasjev – Il messaggero veloce

Bretagna – Lancillotto va a liberare Ginevra

La damigella ardeva dal desiderio di conoscere il nome del cavaliere della carretta: avendolo sentito tanto lodare da monsignor Galvano, pensava che potesse essere Lancillotto in persona, e ne sarebbe stata certa se non fosse corsa voce che il buon cavaliere era morto. Ma si ripromise che l'avrebbe saputo se è vero che, se si… Continua a leggere Bretagna – Lancillotto va a liberare Ginevra

Caucaso – ‘Adeyho e i suoi due sposi

In alto fra le montagne, al di sopra di una parete rocciosa, alle sorgenti dell'impetuoso fiume Yenĵ'eĵ', su una roccia scoscesa, si elevava una fortezza. Là vivevano un uomo e la sua donna, della stirpe dei Narti. L'uomo compiva continue razzie, che erano tutte coronate dal successo: per questo aveva ricevuto il nome di Psebede… Continua a leggere Caucaso – ‘Adeyho e i suoi due sposi

Heidegger – La Parola e la Mano

L'uomo «agisce» con la mano, giacché la mano è assieme alla parola il contrassegno essenziale dell'uomo. Soltanto l'ente che, come l'uomo, «ha» la parola (μῦθος; λόγος), può e deve «avere» anche la «mano». Per mezzo della mano avvengono al tempo stesso la preghiera e l'assassinio, il saluto e il ringraziamento, il giuramento e il cenno,… Continua a leggere Heidegger – La Parola e la Mano

Caucaso – Le mani bianche di ‘Adeyho

La casa di 'Adeyho si trova su un pendio della montagna. Se si guarda verso l'alto, dalla pianura, essa appare piccola piccola. Una sorta di scalinata vi dà accesso. La casa è vuota; soltanto, sui muri, sono disegnati una cupoletta e una mezzaluna. Nelle vicinanze c'è qualcosa di allungato, simile a fuliggine. Si racconta che… Continua a leggere Caucaso – Le mani bianche di ‘Adeyho

Hikmet – L’assenza è un ponte tra noi

L'assenza dondola nell'aria come un batacchio di ferro martella il mio viso martella ne sono stordito corro via l'assenza m'insegue non posso sfuggirle le gambe si piegano cado l'assenza non è tempo né strada l'assenza è un ponte tra noi più sottile di un capello più affilato di una spada più sottile di un capello… Continua a leggere Hikmet – L’assenza è un ponte tra noi

Lapponia – Il mendicante e il suo compagno di viaggio

Un vecchio soldato aveva preso in prestito molto danaro dalle casse dello zar, e quando morì, il debito non era stato ancora pagato. Allora lo zar cercò di rifarsi sulla sua eredità, ma erano cose di poco valore, e perciò il debito rimase. Per questo lo zar ordinò ai preti di maledire il truffatore per… Continua a leggere Lapponia – Il mendicante e il suo compagno di viaggio

Cervantes – Il ponte di Sancio Panza

Quel giorno Sancio Panza tenne udienza, e la prima cosa che gli capitò fu un quesito che un forestiero gli pose, in presenza del maggiordomo e degli altri compari; ed era questo: «Signore, un ampio fiume divideva in due parti una proprietà … E stia bene attenta la signoria vostra, perché la questione è importante… Continua a leggere Cervantes – Il ponte di Sancio Panza

Iran – L’anima del giusto incontra Daênâ

Poi l'anima dell'uomo giusto ha la sensazione di fiutare il vento dalle sue narici: «Donde soffia questo vento, il vento più profumato che dalle mie narici io abbia mai aspirato?». Portata dal vento appare al suo cospetto la sua propria daênâ nella forma di una bella fanciulla, splendente, con le braccia bianche, forte, di bella… Continua a leggere Iran – L’anima del giusto incontra Daênâ