Ovidio – Galatea, Aci e Polifemo

Molti pretendenti spasimavano per Scilla, ma lei tutti li respingeva e, carissima alle ninfe del mare, soleva andare da loro a raccontare come eludeva le profferte dei suoi giovani innamorati. Un giorno Galatea, mentre le offriva la chioma da pettinare, sospirando dal profondo del cuore, le fece questo discorso: «Tu almeno, fanciulla, sei desiderata da… Continua a leggere Ovidio – Galatea, Aci e Polifemo

Omero – Femio e Medonte scampano alla morte

Anche il Terpiade Femio voleva scampare alla nera morte, lui – il cantore che tra i Proci aveva cantato perché costretto. Ritto se ne stava, tra le mani tenendo la cetra sonora, non distante dalla porta: un dubbio l'agitava – se uscendo dalla sala andare a rifugiarsi presso l'altare del grande Zeus innalzato nel cortile,… Continua a leggere Omero – Femio e Medonte scampano alla morte

In via Polifemo numero 13

ίπποι τάι με φερούσι οσόν τ'επι θύμος ικάνοι πέμπον επέι μ'ες οδόν βησάν πολυφήμον αγούσαι δάιμονος ή κατα πάντ'αστή φερέιδοτα φώτα … a zonzo} le cavalle mi portavano fin dove l'ardire avessi avuto di viaggiare fin quando viaggiando le cavalle non mi portarono … … se gli domandi: ma dov'è che le «cavalle» ti portarono?… Continua a leggere In via Polifemo numero 13

Primo Quadro … a carrozza u purtaje ind’a nu chiazzulle

E tire nu jurne, tire n'ate jurn – fennette che i cavalle purtarane a carrozza ind'a nu chiazzulle arò ce steve tanta gente che chiacchierava… Il Capocomico dice che nei primi due versi del poema di Parmenide, c'è già tutto Lacan … ma che qui non c'entra nessun lacaniano. È davvero strano il nostro Capocomico;… Continua a leggere Primo Quadro … a carrozza u purtaje ind’a nu chiazzulle

Propp – Il dito tagliato

Quello del dito è un tipo di mutilazione conservato dalla fiaba con particolare ricorrenza. Il taglio del dito veniva praticato dopo la circoncisione. Webster racconta a tale proposito: «Dopo la parziale guarigione essi [i neofiti] si presentavano davanti a un uomo mascherato che, con un colpo d'accetta, asportava loro il mignolo della mano sinistra. Ci… Continua a leggere Propp – Il dito tagliato

Aiguesmortes – Muoiono sempre gli stessi

Non è toccato solo a me! Anche Teseo, a un certo punto, ebbe a domandarsi: ma da questo labirinto come si esce? Poteva disperare: ora che aveva «ucciso» il Toro di Minosse, nel labirinto (del suo «eroismo») non c'era più niente e nessuno a cui appigliarsi – se non, forse, l'illusione che «dall'altra parte» del… Continua a leggere Aiguesmortes – Muoiono sempre gli stessi

Ceccardino – Martedì sgrasso

… pensaci bene: pensaci senza pesare sui tuoi pensieri, e dimmi se conosci un modo migliore per onorare, io e te, la gioiosa insensatezza del nostro primo sguardo – Quello che solo tra solitari è possibile avvistare, il Miraggio inverso (ho imparato a chiamarlo «Quando Due ridivennero Uno») : onorarla, e dimmi tu come? se… Continua a leggere Ceccardino – Martedì sgrasso

Nome proprio e nome comune

… parlare mi fa paura, perché non dicendo mai abbastanza, dico sempre anche troppo (Derrida) … dico sempre più di quello che dovrei. Ho paura a dirmelo: se mi confesso che sono un chiacchierone, mi dico troppo o troppo poco? Più chiacchiero, meno dico: questo è certo. Ci deve essere qualcosa di epico in quest'imbroglio.… Continua a leggere Nome proprio e nome comune

Cos’è, chi è che indispettisce Narciso?

La Struttura, se è di questo che si tratta (si vedrà), si fonda, a detta di Lévi-Strauss, su … un'istanza «ambigua»: come altrimenti chiamarla se essa è «in pari tempo, naturale e culturale, affettiva e razionale, animale e umana»? Non è un'istanza che, incidentalmente, si trova a cadere in contraddizione – ma la Figlia in… Continua a leggere Cos’è, chi è che indispettisce Narciso?