Quando Pinocchio entrò nel teatrino delle marionette, accadde un fatto che destò una mezza rivoluzione. Bisogna sapere che il sipario era tirato su e la commedia era già incominciata. Sulla scena si vedevano Arlecchino e Pulcinella, che bisticciavano tra loro e, secondo il solito, minacciavano da un momento all'altro di scambiarsi un carico di schiaffi… Continua a leggere Collodi – Pinocchio nel teatro dei burattini
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Aiguesmortes – Esercizio di crittografia
Eraclito dice: φύσις κρύπτεσθαι φιλεί (fr. 123). La natura ama nascondersi. La natura «ama» (φιλεί) giocare a nascondino. Il suo «gioco» preferito, quello che più le è congenito, quello per cui ha più feeling (φιλεί), è pazziare «a moscacieca» con chi cerca di svelarne i segreti. La natura ama criptarsi (κρύπτεσθαι). La natura «parla» un… Continua a leggere Aiguesmortes – Esercizio di crittografia
La gru e il derviscio
la gru e il derviscio altrove danzano la perdita di una vita reggendosi su una sola zampa apprendono avvitandosi in uno slancio del Corpo a volare via dal loro corpo e quando dal loro corpo infine si è esiliato il Corpo libero sopra le nuvole danza danza la gioia di diventare quel che sogna d'essere… Continua a leggere La gru e il derviscio
Collodi – Il Grillo parlante
«Crì-crì-crì!». «Chi è che mi chiama?», disse Pinocchio tutto impaurito. «Sono io!». Pinocchio si voltò, e vide un grosso grillo che saliva lentamente su per il muro. «Dimmi, Grillo, e tu chi sei?». «Io sono il Grillo parlante, e abito in questa stanza da più di cento anni». «Oggi però questa stanza è mia –… Continua a leggere Collodi – Il Grillo parlante
A voi lo posso dire
A voi lo posso dire. Soltanto a voi, miei piccoli lettori, lo posso rivelare, ma – mi raccomando – è un segreto: che resti tra noi! Collodi s'è sbagliato, s'è dovuto sbagliare, e sapete perché? Non ci crederete, o forse ci crederete solo voi e solo ora che siete piccoli: l'ha fatto per sbrogliare un… Continua a leggere A voi lo posso dire
Collodi – Mastro Geppetto vuole fabbricare un burattino
In quel punto fu bussato alla porta. «Passate pure», disse il falegname, senza aver la forza di rizzarsi in piedi. Allora entrò in bottega un vecchietto tutto arzillo, il quale aveva nome Geppetto; ma i ragazzi del vicinato, quando lo volevano far montare su tutte le furie, lo chiamavano col soprannome di Polendina, a motivo… Continua a leggere Collodi – Mastro Geppetto vuole fabbricare un burattino
Gli «uccelli parlanti» del presidente Schreber
L'occhio del presidente Schreber è stato «miracolato»: come Apollo, né più né meno di come succede a un dio bambino, ha preso una «svista», ha avuto un «miraggio», è stato sedotto da una Sposa di luce, ne è stato abbagliato al Solstizio della sua infanzia. Era la più bella del Reame! La meraviglia del Paese… Continua a leggere Gli «uccelli parlanti» del presidente Schreber
Collodi – Il Gatto e la Volpe
Pinocchio, com'è facile immaginarselo, ringraziò mille volte il burattinaio: abbracciò, a uno a uno, tutti i burattini della compagnia, anche i gendarmi; e fuori di sé dalla contentezza, si mise in viaggio per ritornarsene a casa sua. Ma non aveva fatto ancora mezzo chilometro, che incontrò per la strada una Volpe zoppa da un piede… Continua a leggere Collodi – Il Gatto e la Volpe
La maschera dello sciamano
Gli abiti di scena, le maschere e i copricapi, che lo sciamano indossava nel corso della cerimonia che doveva condurlo alla trance estatica erano ricavati, ancora in età recente, dalla corteccia di betulla. Cumandini, Teleuti e Sciori, popolazioni siberiane, avevano addirittura nel loro pantheon un «Signore della maschera», Qocia Qan, il cui nome è composto… Continua a leggere La maschera dello sciamano
Il lapsus di Collodi
Da dove può essermi venuta in mente un'idea così stramba? Mbò!! Un vecchio falegname trova per caso un pezzo di legno. Lo trova in una catasta di legna da ardere: ma questa legna chi l'ha, e quando, tagliata e accatastata – questo non te lo so dire. L'ho vista ammucchiata là, nella Casa di Mastro… Continua a leggere Il lapsus di Collodi