Lezione sgrammaticale numero uno. Il nome proprio del nostro sedicente artista è i pazzi. Il nome proprio di Parmenide è le cavalle. Il nome proprio del poeta che ha scritto «Una sera d'inverno» è i viandanti per oscuri sentieri. Il nome proprio di Orfeo è le Menadi. Il nome proprio del più celebre paziente di… Continua a leggere Deleuze-Guattari – Uno solo o molti lupi?
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Freud – Il linguaggio dello schizofrenico
Negli schizofrenici (soprattutto negli stadi iniziali della malattia, che sono così istruttivi) si osserva tutta una serie di mutamenti del linguaggio, alcuni dei quali meritano di essere considerati da un determinato punto di vista. Il modo di espressione diventa spesso oggetto di una cura particolare, diventa «ricercato», «affettato». Le proposizioni subiscono una particolare disorganizzazione strutturale… Continua a leggere Freud – Il linguaggio dello schizofrenico
Marcellino pane e vino
Heidegger dice che il dolore è spezzamento, che il dolore taglia ogni altro flusso di emozioni per imporgli il suo vestito a lutto, che il dolore è sempre un addio, un taglio netto, alle emozioni che pietrifica. Ma la domanda è: questo spezzare, tagliare, incidere e recidere è solo ed esclusivo del dolore? o anche… Continua a leggere Marcellino pane e vino
Trakl – Una sera d’inverno
Quando la neve cade alla finestra, a lungo risuona la campana della sera. Per molti la tavola è pronta e la casa tutta è in ordine. Alcuni nel loro errare giungono alla porta per oscuri sentieri. Aureo fiorisce l'albero delle grazie dalla fresca linfa della terra. Silenzioso entra il viandante, il dolore ha pietrificato la… Continua a leggere Trakl – Una sera d’inverno
Nietzsche – L’uomo pazzo
Non avete mai sentito parlare di quell'uomo pazzo che, in pieno mezzogiorno, accese una lanterna, corse al mercato e incominciò a gridare senza sosta: «Sto cercando Dio! Sto cercando Dio!»? E poiché, tra la gente che era radunata colà, ve n'erano parecchi che non credevano in Dio, il pazzo suscitò grande ilarità. «Si è forse… Continua a leggere Nietzsche – L’uomo pazzo
Zhuang-zi – Il guscio della tartaruga sacra
Una notte, il principe dei Song vide in sogno un uomo dai capelli sciolti, che guardava da una porta laterale e gli diceva: «Vengo dall'abisso di Zai-lu. Il genio del Fiume Puro mi ha mandato verso quello del Fiume Giallo. Per strada sono stato preso dal pescatore Yu Jie». Al suo risveglio, il principe Yuan… Continua a leggere Zhuang-zi – Il guscio della tartaruga sacra
Modoc – La nascita di Aishísh
In un tempo lontano, una giovane donna di nome Letkakàwas, che portava sulla schiena il suo figlioletto come fanno le madri indiane, eresse un rogo per cremare il cadavere di una strega. In realtà, voleva morire là sopra anche lei con il bambino. Il demiurgo Kmúkamch la sorprese proprio nel momento in cui si stava… Continua a leggere Modoc – La nascita di Aishísh
Zhuang-zi – La conoscenza che consiste nel non conoscere
Grande Purezza Celeste chiese a Infinito: «Conoscete il Tao?». «Non lo conosco», disse Infinito. E Grande Purezza Celeste chiese allora a Non-Fare (wu wei): «Conoscete il Tao?». «Lo conosco», disse Non-Fare. «Il Tao, secondo la vostra conoscenza, può essere qualificato?», chiese Grande Purezza Celeste. «Può esserlo», disse Non-Fare. «Come può essere qualificato?», chiese Grande Purezza… Continua a leggere Zhuang-zi – La conoscenza che consiste nel non conoscere
Colli – L’oggetto astratto
Perciò saranno nomi, tutte le cose che i mortali hanno posto, convinti che non fossero celate: nascere e perire, essere e non essere, mutare il luogo e variare il fulgido colore. (Parmenide) Il mondo come espressione coincide con il mondo come rappresentazione, o più precisamente: ogni rappresentazione è sostanzialmente un'espressione, e ogni espressione si accidentalizza… Continua a leggere Colli – L’oggetto astratto
Rella – Il sogno della ragione
Ma il contrario di un sogno, che cos'è, o Fedro, se non un altro sogno?... Un sogno di vigilanza, prodotto dalla ragione stessa. (P. Valery) Possiamo immaginare uno stato di terrore puro, assoluto. Forse l'abbiamo sfiorato nell'incubo, o nell'attesa, o nell'attimo di un terribile risveglio dopo una notte di sogni inquieti. O forse, anche, in… Continua a leggere Rella – Il sogno della ragione