Rispondi a questo: se non avessimo né voce né lingua e volessimo rendere chiare vicendevolmente le cose, non tenteremmo, come fanno ora i muti, di manifestarle con le mani, la testa, e con tutto il resto del corpo? (Platone, Cratilo, 422d) Il mio interesse per i sordi – per la loro storia, la drammaticità della… Continua a leggere Sacks – Il caso del piccolo Joseph
Tag: MUTO LINGUAGGIO
Grimm – I dodici fratelli
C'era una volta un re e una regina, che vivevano insieme in buona armonia e avevano dodici figli tutti maschi. Allora il re disse alla moglie: «Se il tredicesimo figlio che metterai al mondo sarà una bambina, i dodici maschi moriranno, perché ella abbia grandi ricchezze e il regno tocchi a lei sola». E ordinò… Continua a leggere Grimm – I dodici fratelli
Lacan – Il muro del linguaggio
Se il pianeta non parla, non è soltanto perché è reale, ma perché non ha il tempo, alla lettera – non ha questa dimensione. Perché? Perché è rotondo – il corpo circolare può fare tutto quello che vuole... Vorrei oggi proporvi un piccolo schema, per illustrare i problemi sollevati dall'io e dall'altro, dal linguaggio e dalla… Continua a leggere Lacan – Il muro del linguaggio
Freud – Il motivo della scelta degli scrigni
Due scene di Shakespeare, lieta l'una, tragica l'altra, mi hanno di recente fornito lo spunto per impostare e risolvere un piccolo problema. La scena lieta è quella della scelta fra tre scrigni compiuta dai pretendenti nel Mercante di Venezia. La giovane e avveduta Porzia è vincolata dalla volontà paterna a prendere per marito tra i… Continua a leggere Freud – Il motivo della scelta degli scrigni
Lacan – I pianeti non parlano
La volta scorsa vi ho lasciato con una domanda forse un po' strana, ma in linea con quello che vi dicevo – perché i pianeti non parlano? Non siamo per niente simili ai pianeti, lo tocchiamo con mano ogni momento, ma ciò non ci impedisce di dimenticarlo. Abbiamo sempre la tendenza a ragionare degli uomini… Continua a leggere Lacan – I pianeti non parlano
Rabelais – Come Nasodicapra risponde con segni a Panurge
Nasodicapra fu mandato a chiamare, e arrivò l'indomani. Panurge, al suo arrivo, gli donò un vitello grasso, un mezzo maiale, due botti di vino, un carretto di grano e trenta franchi in moneta spicciola; poi lo condusse davanti a Pantagruele e, in presenza dei gentiluomini di camera, gli fece questo segno: sbadigliò piuttosto a lungo… Continua a leggere Rabelais – Come Nasodicapra risponde con segni a Panurge
Una forma spettacolare
È uno strano aneddoto quello che racconta Ateneo. Che si tratti di un aneddoto o d'un fatto «reale», se Ateneo ce lo tramanda, è perché vi fiuta una tradizione il cui «sapere muto» è ancora tutto da verbalizzare. Il fatto, reale o immaginario che fosse, è questo. A calcare il palcoscenico dei teatri nell'antica Roma… Continua a leggere Una forma spettacolare
Rabelais – Pantagruele loda il consiglio dei muti
Terminate che furono queste chiacchiere, Pantagruele stette abbastanza a lungo in silenzio. Sembrava pensoso. Poi disse a Panurge: «Lo spirito maligno vi seduce; ma ascoltate. Ho letto che in passato gli oracoli più veritieri e sicuri non erano quelli lasciati per iscritto o che si profferivano a parole: molte volte si sono ingannati, e proprio… Continua a leggere Rabelais – Pantagruele loda il consiglio dei muti
Bororo – L’origine delle stelle
Le donne erano andate a cogliere il mais, ma non riuscivano a fare un buon raccolto. Condussero allora con sé un fanciullo, che trovò molte spighe. Le donne pestarono il mais sul posto, per fare delle focacce e dei dolci da dare agli uomini quando fossero ritornati dalla caccia. Il fanciullo rubò una incredibile quantità… Continua a leggere Bororo – L’origine delle stelle