Cose grandi ci sono da narrare e molte. Prima dell'avvento del grande inverno, turbinerà la neve da tutti i punti cardinali, il gelo sarà grandissimo e aspri i venti. Il sole non avrà più forza. Tre inverni si seguiranno e fra essi non vi sarà estate. Ma a essi precederanno altri tre inverni in cui… Continua a leggere Snorri Sturluson – Quando il lupo ingoierà il sole
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Edda – Il Carme della Sibilla
Silenzio chiedo a tutte le divine genti, piccole e grandi, progenie di Heimdallr! Tu vuoi che io, o Valfoðr, narri compiutamente le antiche storie delle creature, le cose prime che ricordo. Ricordo i giganti, nati in principio, quando, un tempo, mi diedero cibo. Nove mondi ricordo, nove interni sostegni e il grande frassino che penetra… Continua a leggere Edda – Il Carme della Sibilla
Leggo e rileggo Lacan, e intanto
Leggo Lacan, capisco quel che capisco del suo esperimento del vaso coi fiori, e intanto [da dove mi trovo] non posso fare a meno di «vedere» Óðinn che «getta» un occhio nella fonte di Mímir, Óðinn che ha solo quell'occhiata per fabbricare il «sottilissimo filo» di tutte le sue magie. Vedo [dalla mia posizione] l'esperimento… Continua a leggere Leggo e rileggo Lacan, e intanto
Le tre radici e fonti di Yggdrasill
Nessuno ha visto le radici del frassino Yggdrasill e la sua chioma che s'estende su tutta la Terra … sotto una delle sue radici si trova il mondo dei morti, sotto una seconda il mondo dei giganti, sotto una terza il mondo degli uomini … tra le sue foglie vive un gallo d'oro, o un'aquila,… Continua a leggere Le tre radici e fonti di Yggdrasill
Snorri Sturluson – Le tre radici di Yggdrasill
Gangleri domandò: «Dov'è la residenza principale oppure il sacrario degli dèi?». Risponde Hár: «Si trova presso il frassino Yggdrasill; là gli dèi tengono giudizio ogni giorno». E allora chiese Gangleri: «Che cosa c'è da dire a proposito di questo luogo?». Dice allora Jafnhár: «Il frassino è fra tutti gli alberi il più grande e il… Continua a leggere Snorri Sturluson – Le tre radici di Yggdrasill
Il furioso Óðinn
Il nome di Óðinn è molto illuminante: esso deriva dall'antico nordico oðr, che Adamo di Brema rende con furore. Il termine tedesco corrispondente è wut (furore, rabbia: cfr. Bacone e l'origine dell'estetica moderna), quello gotico wôds (posseduto). Come sostantivo, esso designa tanto l'eccitazione propria dell'ebbrezza, quanto il genio poetico (cfr. l'anglosassone wôth = canto) o… Continua a leggere Il furioso Óðinn
Edda – Óðinn l’Appeso
Tutto io so, Óðinn, dove hai nascosto il tuo occhio, nella fonte famosa di Mímir; Mímir beve il met ogni giorno sul pegno di Valföðr. Che altro si vuol sapere? (Völuspá, 28) ** Lo so che sono stato appeso all'albero battuto dal vento nove intere notti, da una lancia ferito e sacrificato a Óðinn, io… Continua a leggere Edda – Óðinn l’Appeso
Dumézil – Il Monocolo e il Monco
La cosa sorprendente è che a Roma e in Scandinavia il Monocolo e il Monco formano una coppia. Nei due casi la società umana o divina, che si trova in un pericolo mortale, è salvata dall'intervento successivo di questi due Personaggi. In Scandinavia, gli Asi, constatando la rapida crescita del giovane lupo che li distruggerà,… Continua a leggere Dumézil – Il Monocolo e il Monco