La riproduzione dello Stesso non è motrice di gesti. È noto che persino l'imitazione più semplice comprende la differenza tra l'esterno e l'interno. E anzi, l'imitazione ha solo un ruolo regolatore e secondario nel costruire un comportamento, consentendo di correggere movimenti sul punto di farsi, e non di instaurarsi. L'apprendimento non si fa nel rapporto… Continua a leggere Deleuze – I segni della ripetizione
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Ceccardo il Vecchio – La lingua dei nostri sogni
I sogni, com'è noto, sono una cosa terribilmente strana: qualcosa ti appare con una nettezza raccapricciante, con una finitezza di particolari degna di un gioielliere, mentre su qualcos'altro sorvoli come se nemmeno te ne accorgessi, specialmente sullo spazio e sul tempo. I sogni, evidentemente, non sono guidati dalla ragione, ma dal desiderio, non dalla testa,… Continua a leggere Ceccardo il Vecchio – La lingua dei nostri sogni
Ceccardo il Vecchio – La traccia, madre e figlia
Non semel quaedam sacra traduntur: Eleusin servat, quod ostendat revisentibus. (Seneca, Quaestiones naturales VII, 30, 6) Non basta una sola volta perché alcune cose siano tramandate come sacre: Eleusi ne serba alcune per mostrarle a coloro che ritornano. *** Non semel: non una sola volta, non basta «scriverla» una sola volta. Perché una «traccia» sia… Continua a leggere Ceccardo il Vecchio – La traccia, madre e figlia
Solo una coincidenza
I due suoni fa e si (nella notazione europea) sono i punti angolari del sistema musicale: essi operano le due alterazioni caratteristiche introducendo il fa diesis e il si bemolle. Queste due alterazioni, per cui si eleva il fa a fa diesis, o si abbassa il si a si bemolle, costituiscono il meccanismo della modulazione.… Continua a leggere Solo una coincidenza
Hillman – L’orrore dello stupro
Come la masturbazione, lo stupro è un comportamento psicologico e merita perciò attenzione psicologica. Come la masturbazione e il panico, anch'esso esemplifica il rapporto tra mitologia e patologia. Parte del complesso dello stupro è un'avversione emotiva ad esso: è una violazione, una trasgressione, un orrore. Un'indagine su quest'argomento evocherà quindi la stessa avversione che è… Continua a leggere Hillman – L’orrore dello stupro
Pavel Kutzko – Quella Matta di Semele!
… perché se c'è un momento in cui dobbiamo ricorrere alla Metafora, uno di quei momenti in cui ne abbiamo urgente bisogno – è quando abbiamo a che fare con la Morte. Se vogliamo, non tanto afferrare logicamente che cos'è la Metafora, ma sentirla mentre ci parla in bocca, e prenderci i benefici di questo… Continua a leggere Pavel Kutzko – Quella Matta di Semele!
Nome proprio e nome comune
… parlare mi fa paura, perché non dicendo mai abbastanza, dico sempre anche troppo (Derrida) … dico sempre più di quello che dovrei. Ho paura a dirmelo: se mi confesso che sono un chiacchierone, mi dico troppo o troppo poco? Più chiacchiero, meno dico: questo è certo. Ci deve essere qualcosa di epico in quest'imbroglio.… Continua a leggere Nome proprio e nome comune
Kafka – Delle metafore
Molti si lagnano che le parole dei saggi siano sempre di nuovo soltanto metafore, non applicabili invero nella vita quotidiana, mentre noi abbiamo unicamente questa. Quando il saggio dice: Va' al di là, non pensa che si debba passare dall'altra parte, cosa che si potrebbe pur sempre fare se l'esito di questo cammino ne valesse… Continua a leggere Kafka – Delle metafore
A san Martino vai a fare il priore
È morto verso la metà di novembre. Questo è tutto quanto di Lui (?) concretamente (?) sappiamo (?). Tutto il resto (chiamiamolo così) – tutto il «corpo» della cosmogonia dogon rimarrà per noi un mistero. Non è un caso se lo stesso Griaule lo percepisce come un labirinto in cui si aprono sempre nuove porte,… Continua a leggere A san Martino vai a fare il priore
Paroline magiche e formichine
È possibile trovarsi nelle circostanze (nell'Umwelt) di una «cosa», prima ancora di sapere come si chiama. È possibile avere a che fare con la «cosa» senza parlarla, senza saperla o volerla nominare, magari senza avere di che nominarla, senza avere nessun nome per significarla. È possibile «usare» la cosa, prendersene cura senza nemmeno sapere di… Continua a leggere Paroline magiche e formichine