… il Bello è niente altro che l'inizio del Terrificante e noi lo sosteniamo e noi l'adoriamo, a volte, solo perché lasciato essere esso disdegna di finirci tutti: ogni Angelo è terribile (Rilke, Prima Elegia) ** Forse conviene partire da qui. Per quanto assurdo possa sembrare, forse è dal Gatto e dalla Volpe che si… Continua a leggere Il Bello è niente
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La maschera dello sciamano
Gli abiti di scena, le maschere e i copricapi, che lo sciamano indossava nel corso della cerimonia che doveva condurlo alla trance estatica erano ricavati, ancora in età recente, dalla corteccia di betulla. Cumandini, Teleuti e Sciori, popolazioni siberiane, avevano addirittura nel loro pantheon un «Signore della maschera», Qocia Qan, il cui nome è composto… Continua a leggere La maschera dello sciamano
Una scimmia vestita per fare teatro
Se è già travestito, allora sì che è buono a fare l'attore. Lo dice pure Euripide, lo fa dire, non a un personaggio qualsiasi, ma al dio Dioniso «in persona». Perché possa entrare in scena, l'attore deve avere una «skeué», avere cioè un abbigliamento, una veste, una maschera, un tatuaggio qualsiasi – perché chi vestito… Continua a leggere Una scimmia vestita per fare teatro
La maledizione del Fabbro
Alla festa si va «vestiti di piume». Si va truccati! Del resto, come si può fare a meno del trucco, se la seduzione è il Trucco? se baratto scambio e gioco, giocano a favore tutti di uno stesso Vento? Il primo trucco, il primo inganno sta nel Vestito, si nasconde dietro la Maschera che indossano… Continua a leggere La maledizione del Fabbro
Alla Festa delle Lucciole
Impara l'alfabeto degli uccelli, e allora sì che sarà un gioco da ragazzi decifrare gli indovinelli della Sfinge! Lo so, chiedo scusa: la sto prendendo a pazziella – ma tu intanto impara che è la tua «leggenda» (quella che ti appunti «con la mano sinistra»), la sola che può «santificare» i personaggi del Racconto. Tu… Continua a leggere Alla Festa delle Lucciole
Niente di trascendentale!
Si scrive trascendentale, si legge infantile. Infantile come Alice, e trascendentale come la capriola con cui, ruotando su se stessa, la bambina si rovescia nel Paese delle meraviglie. La «fenomenologia della coscienza», come la chiama Husserl, è praticabile solo per mezzo di un'«autopsia del vivente»: solo cioè con un bisturi che non si faccia scrupolo… Continua a leggere Niente di trascendentale!
Come la farfalla al bruco
Come la farfalla al bruco, così la Voce «succede» al Corpo che la Fame si è dato: succede che lo rovescia come un guanto e, insieme, ne rovescia la prospettiva «in modo estrinseco» (ad extra). La Voce suona «fuori» del Corpo – e là fuori «fa le veci» (ma spesso anche le «feci») del Corpo.… Continua a leggere Come la farfalla al bruco