Deleuze-Guattari – Uno solo o molti lupi?

Lezione sgrammaticale numero uno. Il nome proprio del nostro sedicente artista è i pazzi. Il nome proprio di Parmenide è le cavalle. Il nome proprio del poeta che ha scritto «Una sera d'inverno» è i viandanti per oscuri sentieri. Il nome proprio di Orfeo è le Menadi. Il nome proprio del più celebre paziente di… Continua a leggere Deleuze-Guattari – Uno solo o molti lupi?

Wasco – Quando Coyote dispose le stelle

C'erano una volta cinque lupi, tutti fratelli, che viaggiavano assieme. Erano cacciatori provetti, e la carne della selvaggina che cacciavano la dividevano sempre con Coyote. Una notte che avevano mangiato assieme, Coyote notò che i lupi, invece di dormire, se ne stavano a fissare con lo sguardo il cielo. «Che cosa avete da guardare, fratelli… Continua a leggere Wasco – Quando Coyote dispose le stelle

In principio fu la Truffa

C'è, in principio, un «incatenato». Non importa se è il Lupo feroce, o il nostro buon Prometeo. In principio c'è un Truffatore che s'accorge troppo tardi d'essere lui il Truffato. Al Lupo gli dèi dissero: è solo un gioco, vogliamo solo vedere se davvero sei capace di spezzare tutte le catene! su, fatti legare! Più… Continua a leggere In principio fu la Truffa

La devozione di Tristano a Isotta

Se proprio dobbiamo prendere una scorciatoia, si potrebbe archiviare quello di Tristano come il «caso dell'anti-devoto». Insomma, Tristano è «l'opposto» del devoto di Kafka. È una scorciatoia, perciò la faccio breve. Il devoto, ogni giorno che passa, chiama lo Stesso «pioppo» ogni volta con un nome diverso. È afflitto, per così dire, da una metonimia… Continua a leggere La devozione di Tristano a Isotta

Lévi-Strauss – La scampanata e il baccano

Se si chiedesse ex abrupto a un etnologo quali sono le circostanze in cui il costume prescrive il rumore disordinato, si può essere certi che egli ne citerebbe immediatamente due: la scampanata della tradizione europea, e il baccano al quale buona parte delle cosiddette società primitive (e anche civilizzate) si abbandona o si abbandonava in… Continua a leggere Lévi-Strauss – La scampanata e il baccano

L’arcobaleno invisibile

Stando all'Inno a Demetra, è il narciso il «fiore dell'incantesimo». Confuso a viole e rose, zafferani e giacinti – chissà mai perché tocca proprio al narciso rapire lo sguardo di Core. Vuoi vedere che un anonimo poeta di tremila anni fa sapesse già «scandire» in un solo giro di do tutta la dottrina freudiana di… Continua a leggere L’arcobaleno invisibile

Per tenere buono il Lupo ci vogliono le chiacchiere

In margine alla versione romagnola della favola di Zio Lupo, che lui stesso definisce «una delle versioni che possono dirsi più ricche» (le altre essendo poco più che brevi schizzi narrativi), Italo Calvino fa questa annotazione: «Zio Lupo, Barbe Lof, Barba Zucon, Nonno Cocon: è la più semplice fiaba per bambini della tradizione popolare, diffusa… Continua a leggere Per tenere buono il Lupo ci vogliono le chiacchiere

Grimm – Cappuccetto Rosso

C'era una volta una cara ragazzina; solo a vederla le volevano tutti bene, e specialmente la nonna, che non sapeva più cosa regalarle. Una volta le regalò un cappuccetto di velluto rosso, e, poiché le donava tanto che essa non volle più portare altro, la chiamarono sempre Cappuccetto Rosso. Un giorno sua madre le disse:… Continua a leggere Grimm – Cappuccetto Rosso

Calvino – Zio Lupo

C'era una bambina golosa. Un giorno di Carnevale la maestra dice alle bambine: «Se siete buone a finire la maglia, vi do le frittelle». Ma quella bambina non sapeva fare la maglia, e chiese d'andare al camerino. Si chiuse là dentro e ci si addormentò. Quando tornò in scuola, le altre bambine s'erano mangiate tutte… Continua a leggere Calvino – Zio Lupo