Non ci si domanderà mai quel che un libro vuole dire, significato o significante, non si cercherà niente da capire in un libro, ci si domanderà con che cosa funziona, in connessione a che cosa fa o non fa passare le intensità, in quali molteplicità introduce e come metamorfizza la propria, verso quali Corpi senza… Continua a leggere A furia di leggere il Tedesco e il Francese
Tag: LIBRO
Jabès – Uno spazio per l’addio
L'ho già scritto questo libro. Una decina di volte, perlomeno. Ma non mi ricordo mai il finale... e devo, ogni volta, riscriverlo... (Aroiris, scriba di Tutmosis IV) *** Un campo di tenerezza disseminato di addii. «Vie libere. Via reale. E queste parole decise che le tracciano dove esse più non sono. Segui quelle vie. Segui… Continua a leggere Jabès – Uno spazio per l’addio
Egitto – Satni-Khâmoîs e le mummie
C'era una volta un re, chiamato Usimare, che aveva un figlio chiamato Satni-Khâmoîs, che a sua volta aveva un fratello di latte che si chiamava Inarôs. Satni-Khâmoîs era molto istruito in tutte le cose, e passava il tempo andando su e giù per la necropoli di Menfi per leggervi i libri di scrittura sacra e… Continua a leggere Egitto – Satni-Khâmoîs e le mummie
Borges – Il libro di sabbia
... the rope of sands... George Herbert (1593-1633) La linea è costituita da un numero infinito di punti; il piano, da un numero infinito di linee; il volume, da un numero infinito di piani; l'ipervolume, da un numero infinito di volumi... No, decisamente non è questo, more geometrico, il modo migliore di iniziare il mio… Continua a leggere Borges – Il libro di sabbia
Jabès – Il Libro di Dio
«Quando verrà la morte, non mi vedrà. «Così non saprà mai se era lei in ritardo sull'ora o io in anticipo sul mio destino», scriveva un saggio. E aggiungeva, rivolto ai discepoli: «Solo voi mi troverete, poiché le mie radici sono nel vostro libro». «Il libro non appartiene a nessuno – gli rispose un altro… Continua a leggere Jabès – Il Libro di Dio
Derrida – L’angoscia di scrivere
L'immaginazione era per Kant già in se stessa un'«arte», l'arte stessa che originariamente non distingue tra il vero e il bello: la Critica della ragion pura e la Critica del giudizio, malgrado le differenze, ci parlano della stessa immaginazione. Arte, certo, ma «arte nascosta» che non si può «esibire apertamente dinanzi agli occhi». «L'idea estetica… Continua a leggere Derrida – L’angoscia di scrivere
Borges – Il giardino dei sentieri che si biforcano
A pagina 252 della Storia della Guerra europea di Liddel Hart, si legge che un'offensiva di tredici divisioni britanniche (appoggiate da millequattrocento pezzi d'artiglieria) contro la linea Serre-Montauban era stata decisa per il 24 luglio 1916, ma dovette essere ritardata fino alla mattina del 29. Questo ritardo (secondo il capitano Liddell Hart) si dovette unicamente… Continua a leggere Borges – Il giardino dei sentieri che si biforcano
Bando ai preamboli
Bando ai preamboli, e veniamo al dunque! Questo non è il libro che l'Autore voleva che fosse, né la testimonianza più o meno autentica da lui rilasciata dinanzi a una giuria. D'altronde, può un libro essere confuso col verbale di dichiarazioni rilasciate da chi nemmeno sapeva d'essere chiamato a deporre? E poi, riguardo a quale… Continua a leggere Bando ai preamboli
Borges – Il libro
Fra i diversi strumenti dell'uomo, il più stupefacente è, senza dubbio, il libro. Gli altri sono estensioni del suo corpo. Il microscopio, il telescopio, sono estensioni della sua vista; il telefono è estensione della voce; poi ci sono l'aratro e la spada, estensioni del suo braccio. Ma il libro è un'altra cosa: il libro è… Continua a leggere Borges – Il libro
Foucault – Don Chisciotte e la nuova pazzia dell’Occidente
Con i loro giri e rigiri le avventure di don Chisciotte tracciano il limite: in esse hanno termine i giochi antichi della somiglianza e dei segni; in esse già nuovi rapporti si stringono. Don Chisciotte non è l'uomo della stravaganza ma piuttosto il pellegrino meticoloso che fa tappa davanti a tutti i segni della similitudine.… Continua a leggere Foucault – Don Chisciotte e la nuova pazzia dell’Occidente