L'epopea di Gilgameš risale, nella sua forma documentata più antica, all'età sumerica. Essa è stata ripresa e rinarrata con varianti dagli hurriti e dagli ittiti, dai babilonesi e dagli assiri. Anche nelle versioni migliori ci sono lacune notevoli, molte tavolette sono irrimediabilmente danneggiate, e ad aggravare le pessime condizioni del testo si aggiungono poi gli… Continua a leggere Santillana – Le avventure di Gilgameš
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Divagando sui tre richiami
I miti sudamericani ci hanno introdotti a questa curiosa distinzione dei tre richiami a cui l'«eroe» sarebbe chiamato, a seconda dei casi, a rispondere o a rimanere sordo. Procedendo dal più forte al più debole, abbiamo nell'ordine il richiamo della Roccia (o della Pietra), del Legno Duro (o della Quercia), e del Legno Putrido (o… Continua a leggere Divagando sui tre richiami
Se tu a me Argo sarai
… se tu a me Argo sarai insieme Cane Stella e Nave tra i cento occhi della Notte mi troverai … (Antologia di Stobeo, fr. 143C) Chiedo scusa, ma Coomaraswamy è un po' troppo sbrigativo: che i «molti occhi» siano sette, cento o mille, per lui non fa differenza. E così, senza accorgersene, finisce per… Continua a leggere Se tu a me Argo sarai
Il tiglio fatale a Sigfrido
Alla fin fine, ogni Eroe ha il suo punto debole. Ogni Achille, il suo tallone. Va da sé che, se non l'avesse, sarebbe un dio al cento per cento: non sarebbe in niente e per niente «umano». L'Eroe deve avere un briciolo di umanità, deve essere un dio debole – di quel tanto che basta… Continua a leggere Il tiglio fatale a Sigfrido
Il pukku e il mikkû
L'origine mitica di questi due misteriosi attrezzi, il pukku e il mikkû, che ricorrono nei testi mesopotamici, risale a quando Gilgameš uccise il serpente che s'era annidato tra i rami dell'albero huluppu e ne scacciò dal tronco l'uccello Zû e la buia vergine Lilith. Col legno di quell'albero Gilgameš, dice il Racconto, fabbricò il trono… Continua a leggere Il pukku e il mikkû
Inanna e la parola quando è femmina
La parola che avevano parlato era parola di desiderio. Giocarono a litigare e venne febbre di amarsi. Si fa presto a dire: Inanna è la dea sumera dell'amore. Chiedetelo a Dumuzi se si è sentito più «amato» o più «ucciso» dalla dea. Bisogna andarci piano con le parole – perché l'«amore» di cui qui si… Continua a leggere Inanna e la parola quando è femmina
Sumeri – Morte e ritrovamento di Dumuzi
Giunsero gli spiriti a Kubireš. Dumuzi corse via, andò alla casa della Vecchia: «Dammi acqua da bere, Vecchia, dammi farina da mangiare!». A lui la Vecchia diede acqua e lo dissetò, diede farina e lo saziò; poi uscì di casa. Quando la videro uscire, gli spiriti entrarono in casa. Dumuzi corse via, si rifugiò dalla… Continua a leggere Sumeri – Morte e ritrovamento di Dumuzi
Sumeri – Inanna nel Paese dei morti
Dal Gran Superno lei volse l'orecchio al Grande Infero. La dea volse l'orecchio al Grande Infero. La mia Signora lasciò cielo e terra per scendere nell'abisso. Lasciò il suo tempio per discendere nel Paese dei morti. Raccolse tutti i suoi me, li prese in mano, si cinse il capo con la corona della steppa, si… Continua a leggere Sumeri – Inanna nel Paese dei morti
Sumeri – Inanna e il gioco della seduzione
Il fratello parlò alla sorella minore. Il Sole, Utu, così parlò a Inanna: «Fanciulla, il seme del lino rifulge nel solco. Lo zapperò per te. A te lo porterò. Di un pezzo di lino, piccolo o grande, c'è sempre bisogno. A te lo porterò, Inanna». «Fratello, quando mi avrai portato il lino, chi me lo… Continua a leggere Sumeri – Inanna e il gioco della seduzione
Aiguesmortes – Un passo alla volta, per favore!
Lilith, misteriosa Lilith che mai venisti allo scoperto. Sei una verginità troppo buia per essere conosciuta. Oscura presenza … si fa presto a dire: «è un demone, cacciatela via!», perché più la rimuovi dal tuo sguardo, più lei ti è presente e ti pressa. È una voce, un «si dice», un rumore di fondo tra… Continua a leggere Aiguesmortes – Un passo alla volta, per favore!