Grande Purezza Celeste chiese a Infinito: «Conoscete il Tao?». «Non lo conosco», disse Infinito. E Grande Purezza Celeste chiese allora a Non-Fare (wu wei): «Conoscete il Tao?». «Lo conosco», disse Non-Fare. «Il Tao, secondo la vostra conoscenza, può essere qualificato?», chiese Grande Purezza Celeste. «Può esserlo», disse Non-Fare. «Come può essere qualificato?», chiese Grande Purezza… Continua a leggere Zhuang-zi – La conoscenza che consiste nel non conoscere
Tag: IGNORANZA
Kierkegaard – Quando l’ignoranza è peccato
C'è da ridere e da piangere, tanto di tutte quelle assicurazioni di aver compreso e aver afferrato le idee più alte, quanto del virtuosismo con cui molti, in un certo senso molto esattamente, sanno rappresentarle in abstracto: … c'è da ridere e da piangere quando si vede che tutto quel sapere e comprendere non esercita… Continua a leggere Kierkegaard – Quando l’ignoranza è peccato
Nietzsche – Per la questione della comprensibilità
Quando si scrive, non si vuole soltanto essere compresi, ma senza dubbio anche non essere compresi. Non è ancora affatto un'obiezione contro un libro, se una persona qualsiasi lo trova incomprensibile: forse proprio questo era nell'intenzione del suo autore – egli non voleva essere compreso da «una persona qualsiasi». Ogni nobiltà di spirito e di… Continua a leggere Nietzsche – Per la questione della comprensibilità
Bene – Solo chi manca «è», e «ritorna»
Al tempo delle nevi e del vin cotto della mia infanzia dodicenne, bambino-bambina, quale vacanza-premio, ero dai miei tradotto dai «campi» a Lecce – ché la domenica, ai gesuiti del Collegio Argento, si celebrava in rosso –. Oh, la gran bella trascurata casa della zia Raffaella, col suo vario giardino di fichi giganteschi e melograni,… Continua a leggere Bene – Solo chi manca «è», e «ritorna»
Zhuang-zi – Meglio lasciare il mondo qual è
Se ci fosse la pace, non ci sarebbe bisogno di eroi. L'eroe viene e applica un medicamento sulla piaga, una parrucca su una testa calva. Il medico lo si chiama quando si è malati. Se il figlio pietoso porta una medicina, è per curare il suo caro padre. Il Santo ha vergogna di agire così.… Continua a leggere Zhuang-zi – Meglio lasciare il mondo qual è
Lacan – L’amore, l’odio e l’ignoranza
Le parole, i simboli, introducono [nel reale] una cavità, un buco grazie al quale è possibile ogni sorta di attraversamento. Le cose diventano intercambiabili. Questo buco nel reale si chiama, secondo il punto di vista, l'essere o il niente. L'essere e il niente sono essenzialmente legati al fenomeno della parola. Nella dimensione dell'essere si situa… Continua a leggere Lacan – L’amore, l’odio e l’ignoranza
Kierkegaard – Quanto meno spirito, tanto meno angoscia
L'innocenza è ignoranza. Nell'ignoranza l'uomo non è determinato come spirito, ma è determinato psichicamente nell'unione immediata con la sua naturalità. Lo spirito nell'uomo è come sognante. Questa concezione si trova perfettamente d'accordo con la Bibbia, la quale, negando all'uomo nello stato d'innocenza la conoscenza della differenza tra il bene e il male, manda all'aria tutte… Continua a leggere Kierkegaard – Quanto meno spirito, tanto meno angoscia
Cusano – Perché sapere è ignorare
Noi vediamo che in tutte le cose sussiste, per dono divino, un desiderio naturale di essere nel modo migliore che la condizione della loro natura consente, e vediamo che esse si adoperano a questo fine e dispongono degli strumenti adatti. Ad esse è connaturata una facoltà di giudizio che risponde al loro proposito di conoscere,… Continua a leggere Cusano – Perché sapere è ignorare
Ci serve la vostra gaia ignoranza
Come evitare di scrivere su qualcosa che non sia quello che non si sa, o che mal si conosce? Proprio su questo punto s'immagina di avere qualcosa da dire. Non si scrive che al limite del proprio sapere, su quella punta estrema che separa il nostro sapere e la nostra ignoranza, e che fa passare… Continua a leggere Ci serve la vostra gaia ignoranza
L’inizio del gioco sibillino
Ibant obscuri sola sub nocte per umbram perque domos Ditis vacuas et inania regna quale per incertam lunam sub luce maligna est iter in silvis ubi caelum condidit umbra Iuppiter et rebus nox abstulit atra colorem (Virgilio, Eneide 6: 268-272) ** [Enea e la Sibilla appena entrati nell'Ade] nel buio vagavano per l'ombra della notte… Continua a leggere L’inizio del gioco sibillino