Kerényi – Il labirinto da Creta a Cuma

… o nato da sangue di dèi, troiano figlio d'Anchise, è facile la discesa in Averno; la porta dell'oscuro Dite è aperta notte e giorno; ma ritrarre il passo e uscire all'aria superna, questa è l'impresa – questa è la fatica. (Virgilio, Eneide, 6: 125-129) Cercando l'ingresso dell'Averno, Enea trova raffigurato, sulle porte di quel… Continua a leggere Kerényi – Il labirinto da Creta a Cuma

Quando il traino dei canti si spezza

quando il traino dei canti si spezza quando il flusso delle parole s'interrompe Väinämöinen, il saggio, il vecchio cantore, l'Orfeo della tradizione finnica, sa (e ce lo manda a dire) cosa bisogna fare in «casi» del genere: bisogna andare alla sorgente dei canti, alla fonte oscura e terribile delle parole, andare all'Ade, scendere (o salire?) nel… Continua a leggere Quando il traino dei canti si spezza

Wolfram von Eschenbach – La ferita del Re pescatore

Quando Frimutel mio padre morì, fu scelto a succedergli il figlio maggiore come re patrono del Graal e della sua schiera. Questo fu il fratello mio Anfortas, egli era certamente degno della corona e della potenza a lui assegnata, anche se, come noi, era ancor piccolino. Quando mio fratello venne agli anni in cui spunta… Continua a leggere Wolfram von Eschenbach – La ferita del Re pescatore

Gli infiniti sentieri del caso

Gli eroi fanno a gara a chi più spavaldo va – dritto incontro alla morte. Perché gli eroi sono destinati a morte. A quella morte da cui altro non hanno da aspettarsi, a cui nient'altro hanno da chiedere – nient'altro: solo che apponga il suo sigillo sul loro istinto di annientamento. Istinto bruto, istinto di… Continua a leggere Gli infiniti sentieri del caso

Aiguesmortes – Il naufragio nel niente

Se vorrai anche tu un giorno pilotare la nave della tua immaginazione, impara a navigare a vista – mi dissero. – Impara a non chiuderti a riccio nella fanatica vanità di chi si crede padrone della sua mente. Tutti i viaggi all'altro mondo, come quello di Enea all'Ade pagano o di Dante su e giù… Continua a leggere Aiguesmortes – Il naufragio nel niente

A voi lo posso dire

A voi lo posso dire. Soltanto a voi, miei piccoli lettori, lo posso rivelare, ma – mi raccomando – è un segreto: che resti tra noi! Collodi s'è sbagliato, s'è dovuto sbagliare, e sapete perché? Non ci crederete, o forse ci crederete solo voi e solo ora che siete piccoli: l'ha fatto per sbrogliare un… Continua a leggere A voi lo posso dire

Il Bello è niente

… il Bello è niente altro che l'inizio del Terrificante e noi lo sosteniamo e noi l'adoriamo, a volte, solo perché lasciato essere esso disdegna di finirci tutti: ogni Angelo è terribile (Rilke, Prima Elegia) ** Forse conviene partire da qui. Per quanto assurdo possa sembrare, forse è dal Gatto e dalla Volpe che si… Continua a leggere Il Bello è niente

Frazer – Il re del bosco

Nei tempi antichi questo paesaggio silvano (il lago di Nemi, circondato dai boschi, che gli antichi chiamavano «lo specchio di Diana») era la scena di una strana e ricorrente tragedia. Sulla sponda settentrionale del lago, proprio sotto gli scoscesi dirupi su cui si annida il moderno villaggio di Nemi, si ergeva il sacro bosco e… Continua a leggere Frazer – Il re del bosco

Virgilio – Il ramo d’oro

«… Si cela in un albero ombroso un ramo d'oro nelle foglie e nel flessibile vimine, consacrato a Giunone infera; tutto il bosco lo copre, e lo racchiudono ombre in oscure convalli. Ma non si può discendere nei segreti della terra, prima di avere staccato dall'albero il virgulto dalle fronde d'oro. La bella Proserpina stabilì… Continua a leggere Virgilio – Il ramo d’oro

Tre cosucce insignificanti

Anchise sulle spalle di Enea … te lo dico subito: è un brutto segno! Come? – disse la Sibilla a Enea – ti sei caricato tuo padre in spalla, e ancora non capisci che il tuo mondo, da allora, è alla rovescia? Una catena di frecce, non è così che si fa: non mettendo il… Continua a leggere Tre cosucce insignificanti