(Questa fiaba scozzese si ritrova nel folklore russo, tedesco, ecc.) Un principe (chiamato qui «duke o' Norroway») ha, di giorno, forma animale e, soltanto di notte, forma umana. Una principessa lo sposa. Una notte, stanca di quella situazione, ella distrugge la spoglia animale di suo marito. Ma allora egli scompare. Dovrà cercarlo. Lo cerca senza… Continua a leggere Weil – La fiaba del duca di Norvegia
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Aiguesmortes – Un soffio e via!
Abbiamo bisogno di pensieri freschi. Ci siamo stancati di appellarci in continuazione all'Uomo, al Mito Umano, al Racconto Umano, al Discorso Umano, insomma a tanta roba vecchia. Vecchia di anni, vecchia di illusioni, roba ormai stantia. Ce l'hanno data da mangiare e l'abbiamo mangiata. Siamo invecchiati così pure noi. Non mangiare il cibo dei morti!… Continua a leggere Aiguesmortes – Un soffio e via!
Bretagna – La vera e la falsa Ginevra
Un giorno che il re Artù era seduto a banchetto, circondato dai baroni, giunse davanti al palazzo una damigella, accompagnata da un cavaliere molto vecchio e canuto. Entrando nella sala, ella lasciò cadere il velo, e si vide una pulzella di grande bellezza, riccamente vestita di drappo di seta, i capelli riuniti in una sola… Continua a leggere Bretagna – La vera e la falsa Ginevra
Il diavolo si prende per la gola
Mi ricordo che sin dall'età di otto anni, e anche prima, mi sono sempre chiesto chi fossi, che cosa fossi e perché vivere, mi ricordo all'età di sei anni in una casa del viale della Blancharde a Marsiglia (al n.59 per l'esattezza) di essermi chiesto all'ora della merenda, pane e cioccolata che una certa donna… Continua a leggere Il diavolo si prende per la gola
Nag Hammadî – L’ambiguità di Sophia
Io sono l'onorata e la disprezzata. Io sono la prostituta e la rispettabile. Io sono la donna e la vergine. Io sono la madre e la figlia. Io sono le membra di mia madre … Io sono il silenzio tacito e irraggiungibile. Io sono l'Intelligenza di cui molte cose al mondo serbano memoria. Io sono… Continua a leggere Nag Hammadî – L’ambiguità di Sophia
Inanna e la parola quando è femmina
La parola che avevano parlato era parola di desiderio. Giocarono a litigare e venne febbre di amarsi. Si fa presto a dire: Inanna è la dea sumera dell'amore. Chiedetelo a Dumuzi se si è sentito più «amato» o più «ucciso» dalla dea. Bisogna andarci piano con le parole – perché l'«amore» di cui qui si… Continua a leggere Inanna e la parola quando è femmina
A voi lo posso dire
A voi lo posso dire. Soltanto a voi, miei piccoli lettori, lo posso rivelare, ma – mi raccomando – è un segreto: che resti tra noi! Collodi s'è sbagliato, s'è dovuto sbagliare, e sapete perché? Non ci crederete, o forse ci crederete solo voi e solo ora che siete piccoli: l'ha fatto per sbrogliare un… Continua a leggere A voi lo posso dire
O Sole mio … tu stoni per gelosia!
Che fosse «dolore» quel che il Sole «provò» nel vedere Venere a letto con Marte, Ovidio lo vada a raccontare ai fessi. Noi non ci crediamo. Noi, uomini di mondo, sappiamo che fu solo gelosia. Il Sole non se ne può fregare di meno della «fedeltà» di Venere a Vulcano. Ciò che l'ha indispettito è,… Continua a leggere O Sole mio … tu stoni per gelosia!
Il lapsus di Collodi
Da dove può essermi venuta in mente un'idea così stramba? Mbò!! Un vecchio falegname trova per caso un pezzo di legno. Lo trova in una catasta di legna da ardere: ma questa legna chi l'ha, e quando, tagliata e accatastata – questo non te lo so dire. L'ho vista ammucchiata là, nella Casa di Mastro… Continua a leggere Il lapsus di Collodi