Deleuze – C’è qualcosa di pazzesco nell’inconscio

La teoria «volgare» dice: c'è un Rimosso, uno Stesso originario che, proprio per via della rimozione, ritorna sì, ma mascherato e spostato, in modo che rimane poi difficile «identificarlo». Esso ha comunque un'«identità», sia pure perduta per strada – e tutta la «terapia» starebbe nel ritrovarla. Deleuze dice: c'è la Ripetizione di niente e di… Continua a leggere Deleuze – C’è qualcosa di pazzesco nell’inconscio

Deleuze – L’io dissolto al passo delle Simplegadi

Costituisce uno dei più grandi meriti dello stoicismo l'aver mostrato che ogni segno è segno di un presente, dal punto di vista della sintesi passiva in cui passato e futuro non sono esattamente altro che dimensioni del presente stesso (la cicatrice è il segno non della ferita passata, ma del «fatto presente di aver ricevuto… Continua a leggere Deleuze – L’io dissolto al passo delle Simplegadi

Wolfram von Eschenbach – Parzival infine ritorna al castello del Graal

Anfortas e la sua gente erano ancora, come sempre, in grande pena per la loro sventura. Soltanto per l'amore che gli portavano, lo lasciavano nell'afflizione. Più volte lui li aveva pregati di morte, e questa sarebbe anche tosto venuta, se essi non gli avessero spesso fatto vedere il Graal, la forza del Graal. Egli diceva… Continua a leggere Wolfram von Eschenbach – Parzival infine ritorna al castello del Graal

Pavel Kutzko – Enigma del postulante

Si racconta pure una storia a proposito di Epimenide, che una volta cominciò a interessarsi della filosofia orientale e fece un lungo pellegrinaggio per incontrare Buddha. Quando fu finalmente al suo cospetto, Epimenide disse: «Sono venuto per farti una domanda: qual è la migliore domanda che ti si possa fare, e quale la migliore risposta… Continua a leggere Pavel Kutzko – Enigma del postulante

Da qualche parte stiamo andando

Da qualche parte stiamo andando. Perché sconfortarsi? Ci sono tante vie nel Racconto, e nessuno le viaggerà mai tutte. Tanto più che alcune vogliono essere camminate lento pede, altre nuotate a dorso o a delfino, altre sorvolate a farfalla – senza stare a contare quelle che pretendono di essere strisciate pancia a terra, o viceversa… Continua a leggere Da qualche parte stiamo andando

Aiguesmortes – Stracci di placenta

Gli uomini tuttora non sanno dell'esistenza delle donne. Ancora non l'hanno scoperta, l'America! Quaggiù, se pure le donne le abbiamo «ottenute» e perfino «possedute», non per questo possiamo però dire di sapere qualcosa di loro. Sappiamo solo quel «tanto» (tanto assai!) che abbiamo inciso sul Corpo delle loro Ombre, una volta che ci è piovuto… Continua a leggere Aiguesmortes – Stracci di placenta

Cacciari – Dalla porta aperta non si entra

Certo, Scholem sa bene che la Tradizione è in Kafka come ammutolita, che i suoi nomi hanno, in lui, perduto il proprio etimo, e si irraggiano senza più centro (non appaiono più, cioè, come irradiazioni del Nome, del Nome ultimo, originario, nel quale stanno in essenza tutti i nomi). L'interpretazione sprofonda nei nomi, che riteneva… Continua a leggere Cacciari – Dalla porta aperta non si entra

Aiguesmortes – Devo ancora nascere

Tutto è di là che proviene: dal gorgo di un buco nero. E tutto in quell'oscuro gorgo sprofonda. Proposizione antica, è questa – da cui, a quanto pare, prese a filosofare un tale Anassimandro. È necessario, disse, è Ananke che lo pretende: tutto ciò che sorge, è necessario che tramonti non altrove che ricadendo nel… Continua a leggere Aiguesmortes – Devo ancora nascere

Wolfram von Eschenbach – La ferita del Re pescatore

Quando Frimutel mio padre morì, fu scelto a succedergli il figlio maggiore come re patrono del Graal e della sua schiera. Questo fu il fratello mio Anfortas, egli era certamente degno della corona e della potenza a lui assegnata, anche se, come noi, era ancor piccolino. Quando mio fratello venne agli anni in cui spunta… Continua a leggere Wolfram von Eschenbach – La ferita del Re pescatore