Negli schizofrenici (soprattutto negli stadi iniziali della malattia, che sono così istruttivi) si osserva tutta una serie di mutamenti del linguaggio, alcuni dei quali meritano di essere considerati da un determinato punto di vista. Il modo di espressione diventa spesso oggetto di una cura particolare, diventa «ricercato», «affettato». Le proposizioni subiscono una particolare disorganizzazione strutturale… Continua a leggere Freud – Il linguaggio dello schizofrenico
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Trakl – Una sera d’inverno
Quando la neve cade alla finestra, a lungo risuona la campana della sera. Per molti la tavola è pronta e la casa tutta è in ordine. Alcuni nel loro errare giungono alla porta per oscuri sentieri. Aureo fiorisce l'albero delle grazie dalla fresca linfa della terra. Silenzioso entra il viandante, il dolore ha pietrificato la… Continua a leggere Trakl – Una sera d’inverno
Plotino – Le stelle non hanno memoria
Di quelle anime che mutano di luogo e di stato, si potrebbe a ragione dire che esse sono anche capaci di memoria, capaci cioè di portare con sé un segno di memoria delle cose accadute e trascorse. Ma in quanto a quelle altre a cui tocca invece restare nel medesimo luogo e stato, di che… Continua a leggere Plotino – Le stelle non hanno memoria
Deleuze – La sinfonia dell’idea discordante
Bambini, mi raccomando, non fate la fesseria di Gilgameš di addormentarvi sul più bello. Lo so, il Racconto è lungo, e voi non vedete l'ora d'andare per conto vostro a sognare come finisce. Capisco: se di mezzo ci si mettono pure i filosofi (e i filosofi sono chiacchieroni), non potete trattenere lo sbadiglio. Ma, è… Continua a leggere Deleuze – La sinfonia dell’idea discordante
Deleuze – Il triste Precursore e l’eterno ritorno
Non sono le somiglianze, ma le differenze che si somigliano (Lévi-Strauss) Secondo l'intuizione di Heidegger, la differenza è – scusate la parola – ontologica. Prima ancora di assoggettarsi alla Rappresentazione e, dunque, alle condizioni di somiglianza, identità, analogia, o opposizione, la differenza parla sin dai suoi preliminari «muti», seleziona, associa e/o separa differente a differente,… Continua a leggere Deleuze – Il triste Precursore e l’eterno ritorno
Afanasjev – Il messaggero veloce
In un certo reame, in un certo stato, c'erano delle paludi impraticabili; tutt'intorno andava una strada di circonvallazione: a camminare svelti su quella strada, ci volevano tre anni, se poi si andava piano non ne bastavano cinque! Proprio accanto alla strada viveva un vecchio povero, che aveva tre figli: il primo si chiamava Ivan, il… Continua a leggere Afanasjev – Il messaggero veloce
Deleuze – Il No, la Morte e il Tempo nell’inconscio
Non si sottolineerà mai abbastanza l'importanza della riorganizzazione che si produce al livello narcisistico, in opposizione con lo stadio precedente della seconda sintesi [del tempo]. Difatti, mentre l'io passivo diventa narcisistico, la sua attività deve essere pensata, e non può esserlo se non come l'affezione, la modificazione stessa che l'io narcisistico prova passivamente da parte… Continua a leggere Deleuze – Il No, la Morte e il Tempo nell’inconscio
Deleuze – La ripetizione erotica della differenza
Siamo così giunti a un secondo principio al di là del principio di piacere, a una seconda sintesi del tempo nello stesso inconscio. La prima sintesi passiva, quella di Habitus, presentava la ripetizione come legame, sul modo sempre ripreso di un presente vivente. Assicurava la fondazione del principio di piacere, in due sensi complementari, poiché… Continua a leggere Deleuze – La ripetizione erotica della differenza
Foucault – Il linguaggio e l’essere dell’uomo
Possiamo oggi comprendere, e fino in fondo, l'incompatibilità che regna tra l'esistenza del discorso classico (poggiante sull'evidenza non problematizzata della rappresentazione) e l'esistenza dell'uomo, nei termini in cui essa appare al pensiero moderno (e con la riflessione antropologica che essa autorizza): qualcosa come un'analitica del modo d'essere dell'uomo è diventato possibile soltanto una volta che… Continua a leggere Foucault – Il linguaggio e l’essere dell’uomo
Deleuze – La memoria involontaria
{… puoi giocare a caso quanto vuoi, ma non puoi sfuggire alla ripetizione: nella serie di risposte che darai a caso ci sarà comunque un ritornello. Non c'è navigante nell'Oceano dell'Umano – che non si senta un Argonauta, e che prima o poi non sia tentato di tornare sulla «scena del crimine». Essendo stato scippato… Continua a leggere Deleuze – La memoria involontaria