Cacciari – L’angelo, il demone e la scelta dell’anima

L'Angelo Nuovo è l'ultima figura (tutta giocata sul filo della più difficile-disperata ironia) del grande tema angelologico, di ascendenza neoplatonica, che oppone il Noûs angelico alla Moira signora dei demoni. Questo contrasto segna tutta l'avventura dell'Angelo: la sua vicenda coincide con il ripetersi, in diverse forme, del tentativo di districarsi dall'affinità col demone, di rimuovere il… Continua a leggere Cacciari – L’angelo, il demone e la scelta dell’anima

Heidegger – Il bagno nel fiume Lete

Alla fine del dialogo platonico sull'essenza della πόλις, si parla di un δαιμόνιος τόπος... di una «località insolita», di un «dove» entro i cui siti e percorsi l'in-solito risplende espressamente, e in cui l'essenza dell'essere è essenzialmente presente in un senso eccellente. La località nominata nel mito conclusivo della Politeia di Platone non si trova… Continua a leggere Heidegger – Il bagno nel fiume Lete

Heidegger – La questione del «là» e del «qua» in Platone

Platone distingue l'ἐνθάδε [«qua»] e l'ἐκεῖ [«là»]; con maggiore prudenza noi diciamo: il «di qua» e il «di là». Facciamo bene a lasciare da parte parole come «cielo», «inferno», «limbo» e «purgatorio». Però anche questo non basta, per il semplice fatto che il «di là» dei Greci non solo appare diverso dal punto di vista… Continua a leggere Heidegger – La questione del «là» e del «qua» in Platone

Jung – Dove c’è ancora attaccamento, là si è ancora posseduti

L'incontro della coscienza individuale, dai limiti ristretti, ma per ciò stesso di intensa lucidità, con l'immensa vastità dell'inconscio collettivo, è pericoloso poiché l'inconscio esercita sulla coscienza un'azione dissolvente. Secondo il Hui Ming Ching, quest'azione appartiene ai fenomeni tipici dello yoga cinese. Così leggiamo: «Ogni singolo pensiero diventa immagine e si rende visibile in colore e… Continua a leggere Jung – Dove c’è ancora attaccamento, là si è ancora posseduti

La parte di Lancillotto

Ora, credo, lo possiamo dire: giusto o sbagliato che fosse, un tempo era così che si raccontava l'Inizio dell'avventura umana. Si raccontava di un Corpo «tagliato» in due metà – una di sopra (letteralmente: con la testa tra le nuvole e le piume di neve iperborea), e una di sotto, in principio tardiva e imbranata… Continua a leggere La parte di Lancillotto

Jung – Deo concedente

Il motivo del fanciullo non rappresenta soltanto qualcosa che è stato e che è passato da molto tempo, ma anche qualcosa di attuale, vale a dire esso non è soltanto un residuo, ma anche un sistema che funziona nel presente e che è destinato a compensare e rispettivamente rettificare le inevitabili unilateralità e stravaganze della… Continua a leggere Jung – Deo concedente

Omero – Femio e Medonte scampano alla morte

Anche il Terpiade Femio voleva scampare alla nera morte, lui – il cantore che tra i Proci aveva cantato perché costretto. Ritto se ne stava, tra le mani tenendo la cetra sonora, non distante dalla porta: un dubbio l'agitava – se uscendo dalla sala andare a rifugiarsi presso l'altare del grande Zeus innalzato nel cortile,… Continua a leggere Omero – Femio e Medonte scampano alla morte

Primo Quadro … a carrozza u purtaje ind’a nu chiazzulle

E tire nu jurne, tire n'ate jurn – fennette che i cavalle purtarane a carrozza ind'a nu chiazzulle arò ce steve tanta gente che chiacchierava… Il Capocomico dice che nei primi due versi del poema di Parmenide, c'è già tutto Lacan … ma che qui non c'entra nessun lacaniano. È davvero strano il nostro Capocomico;… Continua a leggere Primo Quadro … a carrozza u purtaje ind’a nu chiazzulle

Parmenide – Le cavalle mi portavano

… a zonzo le cavalle mi portavano fin dove l'ardire avessi avuto di viaggiare fin quando viaggiando le cavalle su una via mi portarono di mille voci lastricata la via che a ciascuno il suo demone illumina e che di paese in paese mena chi quelle [mille] voci alla luce dei suoi occhi se le… Continua a leggere Parmenide – Le cavalle mi portavano

Macushi – La fidanzata di legno

Furioso per il fatto che si pescasse di frodo nei suoi stagni, il Sole ne affidò la sorveglianza dapprima alla lucertola d'acqua, poi al caimano. Poiché era lui il ladro, il caimano continuò a rubare allegramente, finché il Sole non lo colse sul fatto e gli tagliò il dorso con il coltello, dando origine alle… Continua a leggere Macushi – La fidanzata di legno