Nulla è più straordinario e più significativo dell'episodio che segna l'epilogo di cui è protagonista l'eroe del «Canto della Perla» o «dell'Anima»: il Figlio del Re, o dei Re, lo Spirituale o il Salvatore, disceso in Egitto, ossia in questo mondo inferiore che gli è «straniero», per conquistarvi la propria anima, o una porzione della… Continua a leggere Puech – Il viaggio del Figlio del Re dei Re
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Dell’avvenenza di Isotta, e non solo
Tutto il Racconto «galleggia» sulle acque. Come il piccolo Mosè, tutto ciò che il Racconto racconta, è quel poco che si è «salvato dalle acque». Il cubo che ci ripara dal diluvio sempre imminente, la pietra di fondazione dell'antico tempio di Gerusalemme, ma anche la pietra nera della Ka'aba, o la torre «quadrangolare» del Pastore… Continua a leggere Dell’avvenenza di Isotta, e non solo
Corbin – Il Gemello celeste
Nella gnosi mandea ogni essere dell'universo fisico ha la propria controparte nella Terra Celeste di Mšunê Kuštâ [il «Paradiso Vero»], popolata dai discendenti di un Adamo e di un'Eva mistici (Adâm kasiâ, Hawwâ kasiâ). Là ogni essere ha la sua propria Figura archetipica (dmutha) che comunica con la sua controparte terrestre (cfr. l'episodio della ragazza… Continua a leggere Corbin – Il Gemello celeste
Corbin – Fravarti e Valchirie
Nella cosmologia mazdea le Fravarti sono entità femminili, archetipi celesti di tutti gli esseri che compongono la Creazione di luce. Ogni essere, passato dallo stato celeste o sottile (mênôk) allo stato materiale e visibile (gêtik), ha nel mondo celeste la propria Fravarti che assume nei suoi confronti il ruolo di angelo tutelare. Meglio ancora: tutti… Continua a leggere Corbin – Fravarti e Valchirie
Widengren – La daênâ dell’uomo
Il celebre testo dell'Hadôxt Nask: 2, descrive l'incontro dell'anima con la sua daênâ tre notti dopo la morte. È lo stesso incontro che ritroviamo nel Mênôkê Xrat, nel Libro di Artâ Vîrâf e nel Bundahišn. In quanto a quest'ultima «versione», ciò che vi è di notevole è che i simboli sono divisi sempre per tre:… Continua a leggere Widengren – La daênâ dell’uomo
Iran – L’anima del giusto incontra Daênâ
Poi l'anima dell'uomo giusto ha la sensazione di fiutare il vento dalle sue narici: «Donde soffia questo vento, il vento più profumato che dalle mie narici io abbia mai aspirato?». Portata dal vento appare al suo cospetto la sua propria daênâ nella forma di una bella fanciulla, splendente, con le braccia bianche, forte, di bella… Continua a leggere Iran – L’anima del giusto incontra Daênâ
Couliano – I viaggi ultraterreni nella tradizione iranica
L'Iran antico, più ancora dell'India, era considerato dalla prestigiosa scuola tedesca di «storia delle religioni» come terra d'origine dei viaggi ultraterreni. Non ci dilungheremo su questa teoria, ormai del tutto obsoleta […] Il grande iranologo svedese Hendrik Samuel Nyberg (Die Religionen des Alten Iran) affermava che la religione iranica prezoroastriana era dominata da comunità di… Continua a leggere Couliano – I viaggi ultraterreni nella tradizione iranica
Nelle braccia della Seduttrice
La fanciulla che il viandante incontra sulla via che porta all'altro mondo, è nota al Racconto con svariati nomi: Nausica, Calipso, Siduri, Inanna, Credè, Daênâ, Rán e perfino santa Gertrude. La sua «casa» è ubicata ora all'«ombelico del mondo», ora invece «sulla riva del mare» (in entrambi i casi: dalle parti dello Scorpione celeste; qualcuno… Continua a leggere Nelle braccia della Seduttrice