… come caduti in un labirinto, credevamo di essere giunti alla fine, ma avendo fatto dietrofront, eccoci di nuovo là donde eravamo partiti (Platone, Eutidemo, 241bc) Siamo ritornati su Coronide. Il Racconto, dopo un lungo giro, ci ha ricondotti a lei, alla «ragazza corvo» di cui era innamorato Apollo. Magari, non sarà la stessa –… Continua a leggere Traduzione dal cretese
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Kerényi – Arianna, la Signora del labirinto
Arianna, figlia di Minosse e di Pasifae, figlia a sua volta del dio del sole, ebbe pietà di Teseo, quando questi volle entrare per primo spontaneamente nell'oscurità del labirinto. Ella divenne famosa soltanto col nome di ari-hagne che nella lingua greca dei Cretesi significa «pura in sommo grado», ma colà veniva anche chiamata Aridela, «molto… Continua a leggere Kerényi – Arianna, la Signora del labirinto
La Sibilla parla, Partenope immagina
Parola di Sibilla, parola sibillina. Ambiguità ineludibile. La Sibilla parla «simboli», parla «parole». Non è Lei la sola a essere ambigua. È semmai la sola a sottolineare, in ogni occasione, l'ambiguità che è in tutte le parole. Ora, a detta di Ovidio, a chi le attribuisce onori divini, la Sibilla dice: «non sono una dea, fammi… Continua a leggere La Sibilla parla, Partenope immagina
Il Simbolo e il Diavolo
Apollo ricorda Coronide. È da un po' che l'ha «uccisa», a quest'ora dovrebbe essere tutto finito, e invece. Invece Apollo ricorda, trattiene qualcosa – sebbene tutto il resto sia stato «soppresso», c'è qualcosa che ancora lo tormenta, lo stressa, lo tocca. Qualcosa che lo riguarda [dallo specchio]. Qualcuno che gli rivolge la parola dall'«assenza». Coronide… Continua a leggere Il Simbolo e il Diavolo
La maschera dello sciamano
Gli abiti di scena, le maschere e i copricapi, che lo sciamano indossava nel corso della cerimonia che doveva condurlo alla trance estatica erano ricavati, ancora in età recente, dalla corteccia di betulla. Cumandini, Teleuti e Sciori, popolazioni siberiane, avevano addirittura nel loro pantheon un «Signore della maschera», Qocia Qan, il cui nome è composto… Continua a leggere La maschera dello sciamano
Il dio e l’Eroe e… la puntura dello Scorpione
È il ritornello di non so quanti racconti. Orione, il cacciatore selvaggio, muore pinzato al tallone dallo Scorpione. Se pure di una morte diversa, Osiride muore il diciassettesimo giorno del mese dello Scorpione (cfr. Plutarco, Iside e Osiride, 13, 356c). Ed è sempre in prossimità dello Scorpione che Ovidio ambienta la tragica fine di Fetonte… Continua a leggere Il dio e l’Eroe e… la puntura dello Scorpione
L’ultimatum degli Amanti
Marte e Venere l'hanno fatta grossa! È stata l'ultima però. Dopo, non ne hanno fatta più un'altra – delle loro sconcezze! Ovidio non ha dubbi: si sono macchiati di «adulterio»! a Venere, il «miele» di suo marito non è bastato! «golosa» com'è, non si è saputa contenere, e queste corna a Vulcano, che (detto fra… Continua a leggere L’ultimatum degli Amanti
Una morte di luce
vado cercando una morte di luce che mi consumi (Garcia Lorca) È una tragedia! Come altro chiamare la sopravvivenza forzata di Apollo alla morte della sua Vergine? È tutta colpa dell'ira, è colpa della gelosia, è colpa di una oscura sete di vendetta – se qualcosa, nella luce, non si è accecato! Se dopo la… Continua a leggere Una morte di luce
Ovidio – Apollo e Coronide
Troppo loquace fu il corvo: ecco perché, da bianco che era, si vide di colpo annerire le ali! Il fatto è recente – perché una volta l'uccello pareva d'argento e aveva le penne color della neve, tanto da poter competere in quanto a candore con le colombe immacolate e da non esser da meno né… Continua a leggere Ovidio – Apollo e Coronide
Parola di corvo
Quella che vede il corvo, non è la Vergine casta e immacolata di cui si è invaghito Apollo. La Vergine, la vede solo Apollo, e solo al Solstizio di una sua allucinazione! Il candore lo vede solo l'occhio candido. L'occhio così candido che nemmeno sa del suo candore. Il corvo non ha gli occhi del… Continua a leggere Parola di corvo