Si racconta che c'era un ciabattino con tre figlie femmine: Peppa, Nina e Nunzia. Erano poveri in canna, e il ciabattino girava per la campagna ad aggiustare scarpe, ma non poteva buscare un quattrino. La moglie a vederlo tornare a mani vuote: «Sciagurato! – gli diceva, – cosa metterò in pentola oggi?». E lui, stanco,… Continua a leggere Calvino – Il figlio del Re nel pollaio
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Il Fronte del Tempo
Dicono che la chiave del nostro «portafortuna», un dio la gettò una volta tra le stelle, ma dicono – o almeno così dicevano i buoni maestri di una volta – che né la Chiave né la Fortuna è una stella! La «cosa» si ripete: Soslan va a caccia una volta perché ha sentito dire di… Continua a leggere Il Fronte del Tempo
Ebner – La profondità nella parola
Per Johann Georg Hamann, outsider filosofico e santo un po' stravagante, la profondità della parola era un abisso e lui aspettava, come scrisse una volta a Herder, che arrivasse un angelo apocalittico con la chiave per siffatto abisso. Ma la chiave che apre la profondità nella parola, anche la profondità della «significanza» nella parola, è… Continua a leggere Ebner – La profondità nella parola
Omar Khayyâm – La porta senza chiave
Dal centro della terra attraverso la settima porta mi sono innalzato, e sul trono di Saturno mi sono seduto, e molti nodi ho sciolto lungo il cammino; ma non il nodo maestro dell'umano destino. C'era una porta per la quale non ho trovato chiave; c'era un velo attraverso il quale non potevo vedere: c'eran momenti… Continua a leggere Omar Khayyâm – La porta senza chiave
Aiguesmortes – Bassezze inguinali
Dove si pratica lo «sciamanesimo»? Nelle nostre scuole di pensiero etnologico. Dov'è storicamente accertata l'esistenza d'un totemismo all'altezza dei tabù che produce? Nelle brache dei nostri professori universitari, all'incirca dove s'annida pure l'isterismo, il Grande Isterismo: nell'inguinitudine che essi s'ostinano a negare alla radice dei loro tormenti «intellettuali». Quando l'etnologo incontra il «primitivo»: è più… Continua a leggere Aiguesmortes – Bassezze inguinali
Cacciari – Dalla porta aperta non si entra
Certo, Scholem sa bene che la Tradizione è in Kafka come ammutolita, che i suoi nomi hanno, in lui, perduto il proprio etimo, e si irraggiano senza più centro (non appaiono più, cioè, come irradiazioni del Nome, del Nome ultimo, originario, nel quale stanno in essenza tutti i nomi). L'interpretazione sprofonda nei nomi, che riteneva… Continua a leggere Cacciari – Dalla porta aperta non si entra
Scholem – La chiave smarrita
Ciò che accade quando il mistico s'incontra con gli scritti sacra della sua tradizione è, in breve, questo: la fusione del testo sacro e la scoperta, in esso, di nuove dimensioni. In altre parole: il testo sacro perde la sua forma e sotto gli occhi del mistico ne assume una nuova. Qui il problema del… Continua a leggere Scholem – La chiave smarrita
Pessoa – Il traduttore invisibile
In poesia, cioè nel genere letterario più alto, nessuna traduzione, se anche esiste, può far conoscere l'opera nella sua completa e vera vita. Eppure è certo che la maggior parte di noi non mente né finge quando, senza sapere il greco, si lascia trasportare dall'entusiasmo per Omero, oppure, con una conoscenza profana e superficiale del… Continua a leggere Pessoa – Il traduttore invisibile
L’ora del gallo
Le «cose» che devono venire, verranno da sé. E da sé le «pieghe» del Racconto si spiegheranno, se e quando verrà il momento. Portare pazienza. Per ora ascoltare questa. Un discepolo chiese al maestro: «Cosa c'era prima che il gallo d'oro cantasse?». Il maestro rispose: «Non c'era il suono». «E dopo?», chiese il discepolo. «Dopo… Continua a leggere L’ora del gallo