A proposito del nostro Demiurgo

L'avevamo detto. Se l'ascolti, se gli presti la tua immaginazione, il Racconto stesso, vedrai, ti ricondurrà per le sue vie traverse, di nuovo, alla Porta per cui entrasti nel labirinto «simbolico». Prima o poi ti metterà di fronte alla curiosità di sapere quando dove e come mai il nostro «simbolismo» si staccò, o come si… Continua a leggere A proposito del nostro Demiurgo

Pavel Kutzko – Il Matto (tarocco 0)

A introdurre il Matto nel mazzo dei tarocchi fu, a quel che si racconta, re Marco di Cornovaglia! Fu lui che, a sua insaputa, ricondusse Tristano dal bosco (in cui s'era incantato) al castello (dove un altro incantesimo l'attendeva): Re Marco non l'aveva riconosciuto! Lo prese per un matto come ce ne sono tanti in… Continua a leggere Pavel Kutzko – Il Matto (tarocco 0)

Frammenti per una «Vendicazione» materna

È così. S'è andato ad appostare sul prepuzio e sul clitoride. Ma hai voglia a circoncidere o recidere, Lui (?) è ancora là. Attaccato ai «genitali» dei nostri desideri. Negli occhi, nelle orecchie, nelle dita delle mani, nei pori della pelle: ovunque il nostro Corpo «generi» Desiderio – Lui è sempre là, sempre in agguato.… Continua a leggere Frammenti per una «Vendicazione» materna

Aiguesmortes – E quindi?

E ora, per uscire, da dove dobbiamo uscire – ora, da che parte andare? E, soprattutto, per un consiglio, per un'informazione sulla via, a chi affidarci? Non possiamo che affidarci al Caso: siamo caduti nella pancia del Divoratore, del Famelico. Siamo finiti dentro il Racconto, nel Mondo che questo Racconto ha creato e che continua… Continua a leggere Aiguesmortes – E quindi?

La biblioteca di don Chisciotte

Uno dei rimedi che per il momento il barbiere e il curato proposero per il male del nostro amico, fu di murargli e di chiudergli la stanza dove teneva i libri, di modo che, alzandosi, non li trovasse più (così eliminando la causa avrebbe potuto cessare l'effetto); e gli dovevano dire che un incantatore s'era… Continua a leggere La biblioteca di don Chisciotte

Borges – La biblioteca di Babele

L'universo (che altri chiama la Biblioteca) si compone d'un numero indefinito, e forse infinito, di gallerie esagonali, con vasti pozzi di ventilazione nel mezzo, bordati di basse ringhiere. Da qualsiasi esagono si vedono i piani superiori e inferiori, interminabilmente. La distribuzione degli oggetti nelle gallerie è invariabile. Venticinque vasti scaffali, in ragione di cinque per… Continua a leggere Borges – La biblioteca di Babele

Foucault – Un fantastico da biblioteca

Il XIX secolo ha scoperto uno spazio d'immaginazione di cui le età precedenti probabilmente non avevano sospettato la potenza. Questo nuovo luogo di fantasmi non è più la notte, il sonno della ragione, il vuoto incerto spalancato davanti al desiderio: è al contrario la veglia, l'attenzione continua, lo zelo erudito, l'attenzione sempre vigile. Il chimerico… Continua a leggere Foucault – Un fantastico da biblioteca

Aiguesmortes – Il libro di Babele

La mia anima è il libro di Babele: i suoi tempi, di scrittura e di lettura, li dettano le voci confuse delle mie lingue barbare e sconosciute. Voci che gelosamente scandisco dentro la mia torre e che a nessuno faccio udire: per paura, per timidezza o per vergogna? C'è però un buco nel muro della… Continua a leggere Aiguesmortes – Il libro di Babele

Borges – Il custode dei libri

Qui stanno i giardini, i templi e la giustificazione dei templi, la retta musica e le rette parole, i sessantaquattro esagrammi, i riti che sono l'unica sapienza che agli uomini concede il Firmamento, il fregio di quell'imperatore la cui serenità fu riflessa dal mondo, suo specchio, di modo che i campi davano i loro frutti… Continua a leggere Borges – Il custode dei libri