Non ci si domanderà mai quel che un libro vuole dire, significato o significante, non si cercherà niente da capire in un libro, ci si domanderà con che cosa funziona, in connessione a che cosa fa o non fa passare le intensità, in quali molteplicità introduce e come metamorfizza la propria, verso quali Corpi senza… Continua a leggere A furia di leggere il Tedesco e il Francese
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Aiguesmortes – Non è tamburo né sposa
Tamburo o donna? Dipende. La Siberia o la Nubia? A ogni giro di giostra, tutt'e due, a turno. Tamburo e donna una volta, donna e tamburo un'altra. Sicché: quando c'era una volta (bisogno di) un tamburo, il padre siberiano disse al figlio: su, non perdere tempo, va' a prenderlo, ma – mi raccomando – che… Continua a leggere Aiguesmortes – Non è tamburo né sposa
Dante – Quando Beatrice mi stemprò
«Dante, perché Virgilio se ne vada, non pianger anco, non piangere ancora; ché pianger ti conven per altra spada». Quasi ammiraglio che in poppa ed in prora viene a veder la gente che ministra per li altri legni, e a ben far l'incora; in su la sponda del carro sinistra, quando mi volsi al suon… Continua a leggere Dante – Quando Beatrice mi stemprò
Divagando sui tre richiami
I miti sudamericani ci hanno introdotti a questa curiosa distinzione dei tre richiami a cui l'«eroe» sarebbe chiamato, a seconda dei casi, a rispondere o a rimanere sordo. Procedendo dal più forte al più debole, abbiamo nell'ordine il richiamo della Roccia (o della Pietra), del Legno Duro (o della Quercia), e del Legno Putrido (o… Continua a leggere Divagando sui tre richiami
Noi, Beatrice, non sappiamo chi è
È ora di finirla con tutti questi pettegolezzi sul conto di Beatrice! È ora di dircelo francamente: noi, Beatrice non sappiamo chi è! noi, di quella Ella ritrovata per essere poi un'altra volta (l'ultima?) perduta, di Lei di cui in extremis, mentre la sua luce si affoga nella Luce, Dante incredulo si domanda «ov'è?» –… Continua a leggere Noi, Beatrice, non sappiamo chi è
Borges – L’ultimo sorriso di Beatrice
È mia intenzione commentare i versi più patetici che la letteratura ci abbia dato. Li include il Canto XXXI del Paradiso, e benché siano famosi, nessuno pare aver compreso il dolore che vi è in essi, nessuno li ha ascoltati interamente. È ben vero che la tragica sostanza che racchiudono appartiene meno all'opera che all'autore… Continua a leggere Borges – L’ultimo sorriso di Beatrice
Aiguesmortes – Stracci di placenta
Gli uomini tuttora non sanno dell'esistenza delle donne. Ancora non l'hanno scoperta, l'America! Quaggiù, se pure le donne le abbiamo «ottenute» e perfino «possedute», non per questo possiamo però dire di sapere qualcosa di loro. Sappiamo solo quel «tanto» (tanto assai!) che abbiamo inciso sul Corpo delle loro Ombre, una volta che ci è piovuto… Continua a leggere Aiguesmortes – Stracci di placenta
La coppia fa Teatro
Suppongo che li hai riconosciuti. Che se pure non sono più travestiti da dèi o da eroi (a quei tempi essi erano il Monocolo e il Monco – mentre adesso sono il Gatto e la Volpe), suppongo che li hai riconosciuti lo stesso. I due «cattivi» compagni di strada. Anche se le loro «mutilazioni» non… Continua a leggere La coppia fa Teatro
Il lupo perde il pelo, ma non il vizio
C'era da immaginarselo. Il lupo perde il pelo, ma non il vizio. Il lupo ha il «vizio» di voler essere libero e perciò non s'arrende alla catena e, a costo di rimetterci tutti i peli del collo, si divincola, si agita, non si dà pace finché non la spezza. Sappiamo com'è andata al lupo nel… Continua a leggere Il lupo perde il pelo, ma non il vizio
Aveva solo nove anni
L'inconscio è quella parte del discorso concreto in quanto trans-individuale, che difetta alla disposizione del soggetto per ristabilire la continuità del suo discorso cosciente (Lacan) C'era una volta un poeta che, come tutti i poeti, aveva la passione per le rime e le assonanze. Una passione però un po' più stolta del solito, sicuramente più… Continua a leggere Aveva solo nove anni