Non parve cattiva al barbiere l'idea del curato; gli parve anzi così buona che cominciarono subito a metterla in atto. Chiesero alla locandiera una gonna e delle cuffie, e le lasciarono in pegno una sottana ancora nuova del curato. Il barbiere, d'una coda grigia o rossastra di bue, dove il locandiere teneva infilato il pettine,… Continua a leggere Cervantes – Il travestimento del curato e del barbiere
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Pavel Kutzko – Narciso è stanco
È difficile liberarsi delle altrui, ma soprattutto delle proprie bugie. Esercizio elastico di quarto grado: chiedere consigli a san Bernardo. Me l'immagino. Dante alle prese con l'ultimo della Commedia. Che fare? osare in prima persona dire la bugia alla Madonna? o lasciare che a sbrogliare la matassa delle parole sia il Templare, visto che di… Continua a leggere Pavel Kutzko – Narciso è stanco
La biblioteca di don Chisciotte
Uno dei rimedi che per il momento il barbiere e il curato proposero per il male del nostro amico, fu di murargli e di chiudergli la stanza dove teneva i libri, di modo che, alzandosi, non li trovasse più (così eliminando la causa avrebbe potuto cessare l'effetto); e gli dovevano dire che un incantatore s'era… Continua a leggere La biblioteca di don Chisciotte
Pazzia e pazziella – un abbozzo etimologico
C'è chi, la parola «pazzia», la fa derivare dal latino patior, intendendola come una «passione» smodata, un'affezione morbosa del pathos, un suo «eccesso», un'esagerazione, e dunque una patologia. Altri invece hanno ipotizzato una sua derivazione dall'antico alto tedesco parzjan o barzjan (infuriare): ipotesi però che urta contro quella «r» in più presente nel tema. È… Continua a leggere Pazzia e pazziella – un abbozzo etimologico