Ma tu, divino, la cui voce fino all'ultimo risuonò, quando il branco t'assalì delle Menadi sdegnate, con ordine, tu più bello, il loro strido copristi e sulle distruttrici si levò il tuo canto costruttore. Nessuna seppe distruggerti testa e lira. Ma deliranti esse lottarono, e ogni pietra acuminata che scagliarono contro il tuo cuore si… Continua a leggere Rilke – Ma tu, divino
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Heidegger – La via al linguaggio
Dire e parlare non sono la stessa cosa. Uno può parlare, parla senza fine, e tutto quel suo parlare non dice nulla. Un altro invece tace, non parla e può, col suo non parlare, dire molto. Ma che significa dire (sagen)? Per esperire questo, è necessario attenersi a ciò che la lingua tedesca già costringe… Continua a leggere Heidegger – La via al linguaggio
Schneider – La parola e la voce giusta
La dottrina della «parola» creatrice è patrimonio comune di molte culture superiori. È tuttavia particolarmente interessante la tradizione indiana, perché sviluppa l'idea del mondo considerato come suono divenuto materia, con chiarezza e consequenzialità maggiori che nelle altre culture superiori. Anche per essa la manifestazione nello spazio e nel tempo non è l'ultima realtà, bensì un'illusione… Continua a leggere Schneider – La parola e la voce giusta
Rodari – Il bambino che ascolta le fiabe
Per penetrare l'esperienza del bambino di tre o quattro anni cui la madre legge o narra una fiaba abbiamo ben pochi fatti sicuri su cui contare e siamo costretti a servirci a nostra volta dell'immaginazione. Sbaglieremmo, però, a cercare il nostro punto di partenza nella fiaba stessa e nei suoi contenuti; nella situazione vissuta dal… Continua a leggere Rodari – Il bambino che ascolta le fiabe
Schneider – In cerca del ritmo
Chi volesse stabilire un confronto tra le movenze di un cittadino europeo medio e quelle di un primitivo, noterebbe continuamente l'impaccio, la fiacchezza, la goffaggine e l'ineleganza con cui il primo si muove, sia che cammini o stia seduto o in piedi, o quando parla o, comunque, prende contatto con l'ambiente. L'impressione si accentua quando… Continua a leggere Schneider – In cerca del ritmo
Schneider – Il suono primordiale
Ci sono «simboli» che, in realtà, non sono che immagini sonore, simboli la cui base non è altro che una immagine trasferita sul piano acustico. Al contrario, nella musica naturale, la base del simbolo è il suono, e la visibilità deriva da una visualizzazione posteriore al suono. (Schneider) Il linguaggio simbolico è fatto, insieme, di… Continua a leggere Schneider – Il suono primordiale
Lévi-Strauss – Lo storno, la cincia e due scoiattoli
La disputa del sole e della luna si sviluppa simultaneamente su tre registri. Il primo, astronomico e concernente il calendario, ha come oggetto la periodicità dei giorni, dei mesi e delle stagioni. Il secondo è sociologico, e si riferisce alla giusta distanza a cui bisogna trovare una sposa: il sole ritiene che le femmine umane… Continua a leggere Lévi-Strauss – Lo storno, la cincia e due scoiattoli
Bene – Lectura Dantis a Bologna
La calura impazzava. Io mi giacevo come chi si muore entro una cella invero assai costosa d'ospizio bolognese detto Crest, fuor della villa. Per alleviar le molestie del trapasso, avea bagnato d'acque fresche i tappeti e, due stregati marchingegni con cui s'abusa comunicar lontano, stancamente alli orecchi. In verità, trattavasi d'assai complesso ponte vociatore che… Continua a leggere Bene – Lectura Dantis a Bologna
Ceccardo il Vecchio – C’è poco da ridere … a Eleusi!
… la mia ricerca etimologica dà (fonte: Rocci): μύ – voce onomatopeica per «dolore» μύα – bua, u mimmille μυάγρα – trappola μυάω – torco, premo, serro le labbra μυέω – inizio ai misteri μύζω – mugolo, brontolo, sbuffo, sospiro, gemo μύθος – parola, detto, motto μυκάζομαι – muggisco μύω – mi chiudo, sto chiuso,… Continua a leggere Ceccardo il Vecchio – C’è poco da ridere … a Eleusi!
Halas – Versi
Malgrado la fortuna della vista così cieco malgrado il dono dell’udito così sordo Nel vento foglia nell’amore solo nelle ragne uccello nella pioggia canto nella rosa verme nella speranza dolo nelle parole sangue nell’ugola pianto Malgrado la fortuna della vista così cieco malgrado il dono dell’udito così sordo (František Halas, Il volto)