Blanchot – Un respiro a nulla

C'è la parola, e c'è la sua eco.C'è la parola viva, la parola che fugge via nel suo divenire, la parola leggera – e c'è la parola che le fa eco, la parola che ritorna, la parola pesante, la parola che rimane quando la «cosa» di cui parla si è estinta. C'è la parola di… Continua a leggere Blanchot – Un respiro a nulla

Artaud – Lettera al Signor Legislatore

La legge sugli stupefacenti pone nelle mani dell'ispettore-usurpatore della salute pubblica il diritto di disporre del dolore degli uomini; è una singolare pretesa della medicina moderna voler dettare i suoi doveri alla coscienza di ciascuno. Tutti i muggiti della carta ufficiale sono senza potere d'azione su questo fatto di coscienza: ovvero, ancor più che della… Continua a leggere Artaud – Lettera al Signor Legislatore

Derrida – L’angoscia di scrivere

L'immaginazione era per Kant già in se stessa un'«arte», l'arte stessa che originariamente non distingue tra il vero e il bello: la Critica della ragion pura e la Critica del giudizio, malgrado le differenze, ci parlano della stessa immaginazione. Arte, certo, ma «arte nascosta» che non si può «esibire apertamente dinanzi agli occhi». «L'idea estetica… Continua a leggere Derrida – L’angoscia di scrivere

Lacan – L’ombra errante dell’io

Che cosa ho cercato di far comprendere con lo stadio dello specchio? Che quanto c'è nell'uomo di slegato, di frammentato, di anarchico, si pone in rapporto con le sue percezioni sul piano di una tensione assolutamente originale. È l'immagine del suo corpo a essere il principio di ogni unità che percepisce negli oggetti. Ora, di… Continua a leggere Lacan – L’ombra errante dell’io

Heidegger – Il «fenomeno» Tempo

Si potrebbe, a questo punto, trarre la conclusione che ci siano due specie di tempo: il «tempo che abbiamo» di volta in volta (e di cui si è detto che è accennativo, datato, dimensionato e pubblico), e il tempo in quanto mera serie di «ora». Qualunque cosa possa essere osservato a tale proposito, una cosa… Continua a leggere Heidegger – Il «fenomeno» Tempo

Kierkegaard – La fortuna d’essere (stati) disperati

Come il medico può certamente dire che forse non esiste un solo uomo che sia del tutto sano, così, se si conoscesse bene l'uomo, si dovrebbe dire che non vive un solo uomo che non sia un po' disperato, che non porti in sé un'inquietudine, un turbamento, una disarmonia, un'angoscia di qualche cosa che egli… Continua a leggere Kierkegaard – La fortuna d’essere (stati) disperati

Nâzik al-Malâ’ika – Ti abbiamo incoronato

Che ci siano uomini che non avvertono mai alcuna angoscia, lo si deve comprendere pensando che neppure Adamo l'avrebbe sentita se egli fosse stato un animale. (Kierkegaard, Il concetto dell'angoscia) Ti abbiamo incoronato divinità nel sonno dell'alba e sul tuo argenteo altare ci siamo imbrattati la fronte oh nostro amore, o dolore bruciato abbiamo l'incenso… Continua a leggere Nâzik al-Malâ’ika – Ti abbiamo incoronato

Kierkegaard – Quanto meno spirito, tanto meno angoscia

L'innocenza è ignoranza. Nell'ignoranza l'uomo non è determinato come spirito, ma è determinato psichicamente nell'unione immediata con la sua naturalità. Lo spirito nell'uomo è come sognante. Questa concezione si trova perfettamente d'accordo con la Bibbia, la quale, negando all'uomo nello stato d'innocenza la conoscenza della differenza tra il bene e il male, manda all'aria tutte… Continua a leggere Kierkegaard – Quanto meno spirito, tanto meno angoscia

Delle due, una

Delle due, una. Delle due angosce, dice Mastro Kierkegaard, solo una è «creativa». Lo dice uno che fu «maestro» d'angoscia, uno che la sua angoscia la lasciò parlare per apprendere dalla sua viva voce la «differenza», quella minima curvatura d'angolo che – di ogni individuo – fa sempre lo «scarto d'un pelo» rispetto alla sua… Continua a leggere Delle due, una