Rabelais – Pantagruele persuade Panurge a prender consiglio da un matto

Pantagruele, nel ritirarsi, scorse Panurge sul loggiato che, tutto preso nella fantasmagoria delle sue fantasie, dimenava la testa, e gli disse: «Mi sembrate un sorcio nella pece, che tanto più si sforza di liberarsi, e tanto più vi s'impiastra. Allo stesso modo voi, sforzandovi di venir fuori dai lacci della perplessità, vi rimanete irretito più di… Continua a leggere Rabelais – Pantagruele persuade Panurge a prender consiglio da un matto

Rabelais – Come Nasodicapra risponde con segni a Panurge

Nasodicapra fu mandato a chiamare, e arrivò l'indomani. Panurge, al suo arrivo, gli donò un vitello grasso, un mezzo maiale, due botti di vino, un carretto di grano e trenta franchi in moneta spicciola; poi lo condusse davanti a Pantagruele e, in presenza dei gentiluomini di camera, gli fece questo segno: sbadigliò piuttosto a lungo… Continua a leggere Rabelais – Come Nasodicapra risponde con segni a Panurge

Rabelais – Pantagruele loda il consiglio dei muti

Terminate che furono queste chiacchiere, Pantagruele stette abbastanza a lungo in silenzio. Sembrava pensoso. Poi disse a Panurge: «Lo spirito maligno vi seduce; ma ascoltate. Ho letto che in passato gli oracoli più veritieri e sicuri non erano quelli lasciati per iscritto o che si profferivano a parole: molte volte si sono ingannati, e proprio… Continua a leggere Rabelais – Pantagruele loda il consiglio dei muti

Rabelais – Come poi furono interpretati i versetti della Sibilla

Raccolte le foglie, se ne tornarono Epistemone e Panurge alla corte di Pantagruele un po' lieti e un po' infastiditi. Lieti di fare ritorno, infastiditi per la fatica del cammino che trovarono scabroso, pietroso, tormentoso. Del loro viaggio fecero ampio resoconto a Pantagruele, e dello stato e del fatto della Sibilla; e infine gli presentarono… Continua a leggere Rabelais – Come poi furono interpretati i versetti della Sibilla

Rabelais – La sibilla di Panzoust

Camminarono tre giornate. Alla terza, sulla groppa di una montagna sotto un alto e gran castagno, fu indicata loro la casa della vaticinatrice. Senza difficoltà entrarono in quella dimora a tetto di paglia, mal costruita, male ammobiliata, e tutta affumicata. «Basta – disse Epistemone. – Eraclito, gran scotista e tenebroso filosofo, non si meravigliò entrando… Continua a leggere Rabelais – La sibilla di Panzoust

Rabelais – L’anno delle nespole

Non sarà cosa inutile, né oziosa, visto che ne abbiamo tutto il tempo, ricordarvi il primo ceppo e le origini donde è venuto a noi il buon Pantagruele. Perché vedo che tutti i buoni storici hanno cominciato così le loro cronache, non soltanto fra i Greci, gli Arabi, e gli Etnei, ma anche gli autori… Continua a leggere Rabelais – L’anno delle nespole

Rabelais – Perché l’acqua del mare è salata

Narra a questo proposito il Filosofo, trattando la questione del perché l'acqua del mare è salata, che ai tempi in cui Febo confidò la guida del suo carro luciferico al figliol suo Fetonte, il detto Fetonte, non abbastanza pratico in quell'arte, e non sapendo seguire la linea eclittica fra i due tropici della sfera del… Continua a leggere Rabelais – Perché l’acqua del mare è salata

Rabelais – Una pietosa istoria

Epiterse, padre di Emiliano retore, emigrando di Grecia in Italia in una nave carica di diverse mercanzie e di parecchi viaggiatori, sulla sera, calmandosi il vento presso le isole Echinadi, le quali sono tra la Morea e Tunisi, la loro nave fu portata presso l'isola di Paxos. Essendo là ormeggiata, e alcuni dei viaggiatori dormendo,… Continua a leggere Rabelais – Una pietosa istoria

Rabelais – Tutto per Sentii-dire

Cercando allora per il paese se trovavamo niente da mangiare, sentimmo un rumore stridente e diverso, come fosse il vociare di donne che lavano, e il tramenio dei mulini di Bazacle presso Tolosa. Subito ci trasferimmo in quella parte, e vedemmo un vecchietto gibboso, contraffatto e mostruoso. Lo chiamavano Sentii-dire: aveva la bocca fino alle… Continua a leggere Rabelais – Tutto per Sentii-dire

Rabelais – Come, in alto mare, Pantagruele udì varie parole sgelate

In pieno mare, banchettando noi, sgranocchiando, chiacchierando e facendo belli e brevi discorsi, Pantagruele si alzò e si tenne ritto per scrutare all'intorno. Poi ci disse: «Compagni, sentite niente? A me sembra di udire persone che parlano in aria, eppure non ci vedo nessuno. Ascoltate». Al suo richiamo noi stemmo tutti attenti, e annusavamo l'aria… Continua a leggere Rabelais – Come, in alto mare, Pantagruele udì varie parole sgelate