Ovidio – Penteo, il miscredente incallito

La notizia di quanto accaduto [a Narciso], diffondendosi in tutte le città dell'Acaia, accrebbe la fama di Tiresia e grande divenne il suo prestigio. Unico e solo, Penteo, figlio di Echione, miscredente incallito, disprezza il vecchio e se la ride delle sue virtù profetiche, rinfacciandogli perfino la sventura d'aver perso la vista e di vivere… Continua a leggere Ovidio – Penteo, il miscredente incallito

Ovidio – La metamorfosi di Callisto

Giove, il padre onnipotente, fece dunque il giro delle grandi mura del cielo, controllando che, minata dalla violenza del fuoco, nessuna parte rischiasse di crollare. Visto che erano ben salde, come dovevano essere, scrutò la terra e le fatiche degli uomini. Più di tutto, però, si preoccupò della sua cara Arcadia: le rese le fonti… Continua a leggere Ovidio – La metamorfosi di Callisto

Ovidio – Le Eliadi e il cigno

Anche le Eliadi piansero e, vano tributo alla morte, versarono lacrime, e battendosi il petto con le mani, prosternate sul sepolcro, notte e giorno invocarono Fetonte, che udire più non poteva i loro tristi lamenti. Quattro volte, riunendo le punte della sua falce, era tornata piena la luna, e quelle come di consueto (la ripetizione… Continua a leggere Ovidio – Le Eliadi e il cigno

Ovidio – Perché Proserpina non poté tornare a casa

Tutta rannuvolata in volto, piena di odio, stette la dea [Cerere] al cospetto di Giove coi capelli sciolti, e disse: «Vengo a pregarti, Giove, per colei che è sangue mio nonché tuo. Se io madre non conto nulla, commuoviti almeno per tua figlia. Voglio sperare che non te ne curerai di meno, solo perché a… Continua a leggere Ovidio – Perché Proserpina non poté tornare a casa

Ovidio – Scilla, Glauco e Circe

Galatea aveva finito il suo racconto. Le Nereidi, sparpagliandosi, se ne vanno nuotando sulle placide onde. E se ne va anche Scilla, ma non osa avventurarsi in mare aperto, e così vaga senza vesti addosso sulla rena asciutta o, quando è stanca, trovata una caletta appartata, si rinfresca le membra nell'acqua che lì si raccoglie.… Continua a leggere Ovidio – Scilla, Glauco e Circe

Ovidio – Galatea, Aci e Polifemo

Molti pretendenti spasimavano per Scilla, ma lei tutti li respingeva e, carissima alle ninfe del mare, soleva andare da loro a raccontare come eludeva le profferte dei suoi giovani innamorati. Un giorno Galatea, mentre le offriva la chioma da pettinare, sospirando dal profondo del cuore, le fece questo discorso: «Tu almeno, fanciulla, sei desiderata da… Continua a leggere Ovidio – Galatea, Aci e Polifemo

Ovidio – Niobe, la roccia che lacrima

Prima di sposarsi, quando ancora vergine abitava sul Sipilo in Meonia, Niobe aveva conosciuto Aracne; tuttavia la punizione della sua conterranea non la persuase a sottomettersi agli dèi e a usare un linguaggio più misurato. Molte cose l'insuperbivano, ma non si compiaceva tanto del talento del marito [Anfione], del lignaggio d'entrambi o della potenza del… Continua a leggere Ovidio – Niobe, la roccia che lacrima

Ovidio – Deucalione e Pirra

La Focide separa gli Aoni dalla regione dell'Eeta: terra fertile, finché fu terra, ma in quel tempo [dopo il diluvio] tratto di mare e vasta distesa d'acque sommersa all'improvviso. Lì alto si leva un monte con due cime verso le stelle: si chiama Parnaso, e le sue vette sovrastano le nuvole. Fu in questo luogo… Continua a leggere Ovidio – Deucalione e Pirra

Ovidio – Il castigo di Aracne

«Una lode è poca cosa – disse tra sé e sé la dea del Tritone. – Ma voglio essere lodata anch'io, e non lascerò che si disprezzi impunemente la mia divinità». E decise di rovinare Aracne, della quale aveva sentito dire che non intendeva considerarsi a lei inferiore nell'arte della lavorazione della lana. Se costei… Continua a leggere Ovidio – Il castigo di Aracne