Rileggiamo ora questa frase del Fedro: «Ecco, o Râ, dice Thot, una conoscenza (mathema) che avrà l'effetto di rendere gli egiziani più istruiti (sophótherous) e più capaci di ricordare (mnemonikóterous): sia memoria (mnéme) che istruzione (sophia) hanno trovato il loro rimedio (pharmakon)». La traduzione abituale di pharmakon con rimedio – droga benefica – non è… Continua a leggere Derrida – L’ambiguità del “farmaco”
Categoria: DERRIDA
Derrida – Thot, il dio sostituto
Di un «segreto» che è ben sigillato, si dice che è «ermetico»: a metterlo sotto chiave, si dice che è stato Ermes in persona – ma non l'Ermes propriamente greco, che in fondo è solo un dio-messaggero, bensì quello egizio: Thot (Platone lo trascrive Theuth), ovvero il dio della scrittura, l'inventore dei geroglifici, il cantore… Continua a leggere Derrida – Thot, il dio sostituto
Nietzsche – Come il mondo vero finì per diventare una favola
Storia di un errore 1. Il mondo vero, attingibile dal saggio, dal pio, dal virtuoso, – egli vive in esso, lui stesso è questo mondo. (La forma più antica dell'idea, relativamente intelligente, semplice, persuasiva. Trascrizione della tesi «Io, Platone, sono la verità»). 2. Il mondo vero, per il momento inattingibile, ma promesso al saggio, al… Continua a leggere Nietzsche – Come il mondo vero finì per diventare una favola
Jabès – Il Libro di Dio
«Quando verrà la morte, non mi vedrà. «Così non saprà mai se era lei in ritardo sull'ora o io in anticipo sul mio destino», scriveva un saggio. E aggiungeva, rivolto ai discepoli: «Solo voi mi troverete, poiché le mie radici sono nel vostro libro». «Il libro non appartiene a nessuno – gli rispose un altro… Continua a leggere Jabès – Il Libro di Dio
Derrida – L’angoscia di scrivere
L'immaginazione era per Kant già in se stessa un'«arte», l'arte stessa che originariamente non distingue tra il vero e il bello: la Critica della ragion pura e la Critica del giudizio, malgrado le differenze, ci parlano della stessa immaginazione. Arte, certo, ma «arte nascosta» che non si può «esibire apertamente dinanzi agli occhi». «L'idea estetica… Continua a leggere Derrida – L’angoscia di scrivere
Derrida – L’infallibilità dei sonnambuli
Forse, da Sofocle in poi, noi siamo tutti dei selvaggi tatuati. Ma l'arte è qualcosa di più dell'esattezza delle linee e della levigatezza delle superfici. La plastica dello stile non è estesa quanto l'idea … Noi abbiamo troppe cose e non abbastanza forme. (Flaubert, Prefazione alla vita di scrittore) Se l'invasione strutturalista dovesse un giorno… Continua a leggere Derrida – L’infallibilità dei sonnambuli
Derrida – La parola sulla scena della crudeltà
Che cosa diventerà allora la parola nel teatro della crudeltà? Dovrà semplicemente tacere o sparire? Niente affatto. La parola cesserà di dominare la scena ma sarà presente. Vi occuperà un posto rigorosamente delimitato, avrà una funzione entro un sistema al quale sarà ordinata. Sappiamo infatti che le rappresentazioni del teatro della crudeltà dovevano essere minuziosamente… Continua a leggere Derrida – La parola sulla scena della crudeltà
Derrida – La Scena dimenticata
Il teatro della crudeltà espelle Dio dalla scena. Non mette in scena un nuovo discorso ateo, non presta la parola all'ateismo, non apre lo spazio teatrale a una logica filosofante che proclami una volta di più, come non fossimo già stanchi di questo, la morte di Dio. Nella sua azione e nella sua struttura, la… Continua a leggere Derrida – La Scena dimenticata