Artaud – Strizzandomi il braccio

Strizzandomi il braccio ho fatto saltare sulla montagna dei Carpazi con una falda della montagna il minuScolo caufanetto che conteneva in tele di fine lino l'autentico primo glan-glamda della prima minkietta formata dall'uomm contralla mia volontà, ebbene, è SALTATA. 2° Il vecchio morto che aveva fatto il glande è mortinnmé perché il mé di ognimé… Continua a leggere Artaud – Strizzandomi il braccio

Artaud – Per una geometria senza spazi

Sono sempre stato sorpreso da questa ostinazione della mente a voler pensare in dimensioni e in spazi, e a fissarsi su certi stati arbitrari delle cose per pensare, a pensare in segmenti, in cristalloidi, e che ogni modo dell'essere resti fisso su un cominciamento, che il pensiero non sia in comunicazione continua e ininterrotta con… Continua a leggere Artaud – Per una geometria senza spazi

Artaud – Lettera al Signor Legislatore

La legge sugli stupefacenti pone nelle mani dell'ispettore-usurpatore della salute pubblica il diritto di disporre del dolore degli uomini; è una singolare pretesa della medicina moderna voler dettare i suoi doveri alla coscienza di ciascuno. Tutti i muggiti della carta ufficiale sono senza potere d'azione su questo fatto di coscienza: ovvero, ancor più che della… Continua a leggere Artaud – Lettera al Signor Legislatore

Artaud – Lo scisma d’Irshu

Fabre d'Olivet, nella Historie philosophique du genre humain, parla lungamente di una primitiva separazione d'essenze, che bisogna intendere insieme sul piano divino e sul piano umano – la seconda azione [quella umana] non essendo che il riflesso e, per così dire, il contraccolpo storico dell'altra: l'azione celeste che, all'origine di tutto, non mette in gioco… Continua a leggere Artaud – Lo scisma d’Irshu

L’ispirazione una volta era la sostanza

Un giorno l'uomo era virulento non era che nervi elettrici fiamme d'un fosforo perpetuamente acceso ma tutto ciò è passato nella favola perché sono nate le bestie sì, le bestie deficienze d'un magnetismo innato buco di vuoto tra due soffietti di forza, che non erano non erano nulla e sono diventate qualcosa e la vita… Continua a leggere L’ispirazione una volta era la sostanza

Artaud – A proposito della pazzia di van Gogh

Parliamo pure della buona salute mentale di van Gogh il quale, in tutta la sua vita, si è fatto cuocere solo una mano e non ha fatto altro, per il resto, che mozzarsi una volta l'orecchio sinistro, in un mondo in cui si mangia ogni giorno vagina cotta in salsa verde o sesso di neonato… Continua a leggere Artaud – A proposito della pazzia di van Gogh

Artaud – Il motivo di van Gogh

Pittore, solo pittore, van Gogh ha preso i mezzi della pura pittura e non li ha superati. Voglio dire che per dipingere non è andato al di là del servirsi dei mezzi che gli offriva la pittura. Un cielo tempestoso, una pianura bianca di gesso, le tele, i pennelli, i suoi capelli rossi, i tubetti,… Continua a leggere Artaud – Il motivo di van Gogh

Artaud – Il teatro Alfred Jarry – 1926

Il teatro partecipa del discredito in cui, una dopo l'altra, cadono tutte le forme d'arte. In mezzo alla confusione, all'assenza, al deterioramento di tutti i valori umani, all'angosciosa incertezza in cui siamo immersi riguardo alla necessità e al valore di questa o quell'arte, di questa o quella forma d'attività dello spirito, la più colpita è… Continua a leggere Artaud – Il teatro Alfred Jarry – 1926