E perdonate a me la mia virtù, giacché in tempi di grassa come questi, in mezzo a tanto grasso, la virtù è costretta a implorar perdono al vizio e a chiedergli in ginocchio, il permesso di procurargli bene. (Shakespeare, Amleto, 3: 4) La Storia si ripete: quante volte l'abbiamo sentito dire! E proprio perciò, dopo… Continua a leggere Deleuze – I tre tempi della ripetizione
Categoria: SCENEGGIATA
Del corpo sepolto nelle parole
Alcuni dicono che il corpo (σῶμα) è la tomba (σῆμα) dell'anima, quasi che l'anima vi fosse attualmente sepolta; e inoltre, poiché per mezzo del corpo l'anima significa (σημαίνει) ciò che ha da significare (σημαίνῃ), è giusto che esso sia chiamato segno (σῆμα). (Platone, Cratilo, 400c) … ogni lingua, disse Freud, ha la sua lingua di… Continua a leggere Del corpo sepolto nelle parole
Per una sceneggiatura del Peloso
Echi sparsi della «grandeur» di cui una volta ebbe a godere questo strano Personaggio che di tanto in tanto fa capolino nel Racconto, e che non possiamo altrimenti chiamare che con l'ATTRIBUTO, la «property» si dice nel gergo teatrale inglese, la «veste» con cui entra in scena: il PELOSO. Solo notizie frammentarie. Di Enkidu è… Continua a leggere Per una sceneggiatura del Peloso
La «vera vita» è l’insonnia di un uomo
Scena. La cella di una prigione, o forse di un monastero trappista. È notte – e lui (il prigioniero? il monaco?) non sa darsi pace, chissà da quando soffre d'insonnia. Si gira e rigira nel letto, ma niente da fare! Una notte così è lunga, e non passa mai. Gli impedisce di alzarsi una certa… Continua a leggere La «vera vita» è l’insonnia di un uomo
I peccati di Prometeo
La tradizione attribuisce a Prometeo due «peccati»: l'inganno di Zeus e il furto del fuoco. Sono i due «atti» in sequenza che, a detta di Esiodo, in illo tempore «separarono» (εκρίνοντο: fecero il discrimine) tra la sfera degli dèi e quella degli uomini. Prima che Prometeo si macchiasse del duplice «crimine», non c'era differenza, distanza,… Continua a leggere I peccati di Prometeo
Il Bello è niente
… il Bello è niente altro che l'inizio del Terrificante e noi lo sosteniamo e noi l'adoriamo, a volte, solo perché lasciato essere esso disdegna di finirci tutti: ogni Angelo è terribile (Rilke, Prima Elegia) ** Forse conviene partire da qui. Per quanto assurdo possa sembrare, forse è dal Gatto e dalla Volpe che si… Continua a leggere Il Bello è niente
La coppia fa Teatro
Suppongo che li hai riconosciuti. Che se pure non sono più travestiti da dèi o da eroi (a quei tempi essi erano il Monocolo e il Monco – mentre adesso sono il Gatto e la Volpe), suppongo che li hai riconosciuti lo stesso. I due «cattivi» compagni di strada. Anche se le loro «mutilazioni» non… Continua a leggere La coppia fa Teatro
Nascita e morte e risurrezione di Zagreo
A proposito di crudeltà – pardon, trattandosi di racconti, mi correggo: a proposito del Teatro della crudeltà, se c'è una scena che fa al caso nostro è di sicuro quella della «nascita e morte e risurrezione» di Zagreo (il «doppione» cretese di Dioniso, forse il suo «antenato» di età minoica). C'è chi dice (e a… Continua a leggere Nascita e morte e risurrezione di Zagreo
Una scimmia vestita per fare teatro
Se è già travestito, allora sì che è buono a fare l'attore. Lo dice pure Euripide, lo fa dire, non a un personaggio qualsiasi, ma al dio Dioniso «in persona». Perché possa entrare in scena, l'attore deve avere una «skeué», avere cioè un abbigliamento, una veste, una maschera, un tatuaggio qualsiasi – perché chi vestito… Continua a leggere Una scimmia vestita per fare teatro
La leggenda della Cicogna
Lo sapevo che andava a finire così. Non è che proprio lo sapevo, ma me l'immaginavo: non poteva finire che com'è finita. Non c'era niente di grandioso nell'impresa. Niente di epico, e ancor meno di eroico. Niente che potesse giustificare l'attesa di un Gran Finale. Perciò, eccomi qui ad arrancare tra le parole. Non importa.… Continua a leggere La leggenda della Cicogna