Secondo Quadro … ndu chiazzulle ce steven tanta belle signurine

Il «demone» illumina la via – la mette a fuoco, e chi dal suo «fuoco» si trova a essere allucinato (toh, guarda chi si rivede: Narciso in persona!) in un solo sguardo, in un solo colpo d'occhio, brucia le tappe di tutto il suo «destino». Ne ha, come dice Jung, un'anticipazione. Percepisce una prefigurazione di… Continua a leggere Secondo Quadro … ndu chiazzulle ce steven tanta belle signurine

La parte di Lancillotto

Ora, credo, lo possiamo dire: giusto o sbagliato che fosse, un tempo era così che si raccontava l'Inizio dell'avventura umana. Si raccontava di un Corpo «tagliato» in due metà – una di sopra (letteralmente: con la testa tra le nuvole e le piume di neve iperborea), e una di sotto, in principio tardiva e imbranata… Continua a leggere La parte di Lancillotto

Omero – Femio e Medonte scampano alla morte

Anche il Terpiade Femio voleva scampare alla nera morte, lui – il cantore che tra i Proci aveva cantato perché costretto. Ritto se ne stava, tra le mani tenendo la cetra sonora, non distante dalla porta: un dubbio l'agitava – se uscendo dalla sala andare a rifugiarsi presso l'altare del grande Zeus innalzato nel cortile,… Continua a leggere Omero – Femio e Medonte scampano alla morte

Madonna la Pizia

Rendere leggibile Carmelo Bene? ma non ci penso nemmeno! Però, come non farsi perlomeno irritare da quella sua sacrilega e insieme devota «Madonna la piazza»? Carmelo Bene era pazzo di folla, affamato di esibizione, né più né meno del funambolo di Nietzsche – o, quantomeno, del suo Zarathustra riveduto e scorretto sub specie spectaculi. Perché… Continua a leggere Madonna la Pizia

In via Polifemo numero 13

ίπποι τάι με φερούσι οσόν τ'επι θύμος ικάνοι πέμπον επέι μ'ες οδόν βησάν πολυφήμον αγούσαι δάιμονος ή κατα πάντ'αστή φερέιδοτα φώτα … a zonzo} le cavalle mi portavano fin dove l'ardire avessi avuto di viaggiare fin quando viaggiando le cavalle non mi portarono … … se gli domandi: ma dov'è che le «cavalle» ti portarono?… Continua a leggere In via Polifemo numero 13

Primo Quadro … a carrozza u purtaje ind’a nu chiazzulle

E tire nu jurne, tire n'ate jurn – fennette che i cavalle purtarane a carrozza ind'a nu chiazzulle arò ce steve tanta gente che chiacchierava… Il Capocomico dice che nei primi due versi del poema di Parmenide, c'è già tutto Lacan … ma che qui non c'entra nessun lacaniano. È davvero strano il nostro Capocomico;… Continua a leggere Primo Quadro … a carrozza u purtaje ind’a nu chiazzulle

Primo Quadro … u guagliuncielle jeve addò a carrozza u purtava

Insomma: u guagliuncielle jeve addò a carrozza u purtava … ma neanche a carrozza sapeva addò jeve, pecché a carrozza jeve … addò a tiravano i cavalle … Ma chi sono queste «cavalle»? E cosa intende Parmenide quando le definisce πολύφραστοι («polifrastiche»)? Se sono «sapientissime» come traducono i più, non è fuori luogo domandarsi di… Continua a leggere Primo Quadro … u guagliuncielle jeve addò a carrozza u purtava

Primo Quadro … nu guagliuncielle ‘n carrozza

Follie. Il nostro capocomico è un tipo strambo. Dice che, per connetterci all'Anima, basta un'immagine. E se stasera ci ha qui radunati, è perché, dice, prima di salire sul palco, vuole che afferriamo lo spirito di ciò che andiamo a danzare. Dice che i versi di Parmenide, in tanto possono e devono essere danzati, in… Continua a leggere Primo Quadro … nu guagliuncielle ‘n carrozza

E sei noi volessimo danzarlo, Parmenide?

Tutto scorre, dicono gli eraclitei. Tutto passa e se ne va. Dicono che niente «è». Che tutto ciò che «è», non è che miraggio illusione e inganno. E perciò non hanno niente da cantare se non la vanità del canto. Solo nel «canto», solo nel «cantuccio» in cui è preso l'incantato, solo nel «vano» aperto dal… Continua a leggere E sei noi volessimo danzarlo, Parmenide?