Viaggiamo come gli altri, ma noi torniamo verso il nulla…
come se il viaggio fosse una strada di nuvole.
Sepolti i nostri cari tra rami d’albero, all’ombra delle nuvole.
Alle donne dicemmo: partorite cent’anni per fare
questo viaggio di un’ora fino a un paese a un metro dall’impossibile.
Partiamo nella cassa del flauto, dormiamo nelle tende dei profeti,
emergiamo dalle parole degli zingari,
misuriamo la nostra esistenza col becco di un’upupa
e cantiamo per dimenticare la distanza,
per quell’ultimo metro laviamo la luce alla luna.
La tua è una lunga strada,
sogna sette donne per portare in spalla questa lunga strada,
scuoti le palme per sapere i nomi
e da quale madre nascerà il figlio di Jalâl.
Il nostro è un paese di parole.
Parla, parla, perché io possa appoggiare
il cammino su una pietra salda.
Il nostro è un paese di parole.
Parla, parla, se vuoi conoscere la fine di questo viaggio.
(Mahmûd Darwîsh, Un amante della Palestina)