Sioux Brule – La sposa fantasma

C’era una volta un uomo, un abile cacciatore che procurava molto cibo, ed era innamoratissimo della sua bella moglie. Avevano due bei bambini, e un terzo in arrivo.
Quando la moglie fu sul punto di partorire, ebbe a lungo le doglie. Il bimbo però non fantasma-pellerossavoleva uscire, e il dolore era così forte che la donna gridava.
Allora il marito andò a chiamare una vecchia che s’intendeva di queste cose, e lei tentò con gli amuleti che fanno nascere e con tutti gli altri suoi poteri. Ma non furono di aiuto: il bimbo non volle venire alla luce e la giovane donna morì.
Il marito era fuori di sé per il dolore. L’aveva amata tanto ed ora non sapeva che cosa fare. Non mangiava quasi niente. Si tagliò il dito mignolo in segno di lutto e, per ricordarla, celebrò ogni genere di cerimonie.

Una notte, dopo che lei era morta, l’uomo stava camminando vicino alla sua tenda quando, a un tratto, vide un fantasma. Era qualcosa che somigliava a una bianca nebbia, una bruma che aveva la forma d’una donna.
Era la moglie che lo chiamava.
Diceva: «Non posso sopportare di vederti così afflitto. Ho avuto compassione di te. Non è affatto brutto dove mi trovo, e posso fare in modo che tu e i bambini mi raggiungiate. Allora potremo camminare insieme sulla Via Lattea e non separarci mai più».
L’uomo la esortò: «Entra nella tenda e parliamone».

Così la bianca forma entrò nella tenda con lui. Si sedettero e poi l’uomo prese a dire: «Io non sono ancora pronto, e i bimbi sono ancora troppo giovani per morire. Invece d’essere noi a venire con te nella terra degli spiriti, perché non cerchi di ritornare di nuovo in vita e restare con noi?».
Il fantasma rispose che non sapeva come poteva farlo, ed aggiunse che si sarebbe informato e che sarebbe ritornato entro quattro giorni con una risposta.

E infatti, dopo quattro giorni, il fantasma fece ritorno.
Come una bianca foschia se ne stava ritta fuori della tenda, nella luce della luna. Chiamò il marito e gli disse: «Benissimo: è dunque combinato che io ritorni in vita. Con delle pelli di bisonte prepara una parete divisoria dietro la quale io possa celarmi, perché per quattro giorni nessuno di voi mi deve vedere o cercare di toccarmi. Se accadesse, allora sì che sarei morta per sempre. Perciò, fa’ attenzione, marito mio!».

pelle-bufalo

L’uomo seguì attentamente ogni istruzione. Appese la pelle di bisonte, e per quattro giorni non vi guardò dietro, né permise ai suoi figli di farlo. Fece insomma ogni cosa nel modo giusto, ed ecco che, dopo quattro giorni di pazienza, la sua sposa uscì da dietro il paravento e si mostrò alla sua famiglia. Era perfino più giovane e più bella di prima. Il marito che ne era già innamorato, sentì il desiderio di lei prenderlo più forte di quanto fosse mai stato.
E così la coppia visse di nuovo coi figli, come se lei non fosse mai morta. Erano tutti felici di essere nuovamente assieme.

Tuttavia, passati alcuni anni, l’uomo s’innamorò di un’altra donna. Perciò disse alla moglie: «Sposerò una seconda donna. Potrai dividere il lavoro con lei ed avrai qualcuno con cui parlare quando io sono a caccia. Le cose, vedrai, saranno più piacevoli».
Ma le cose non furono per niente piacevoli. La prima moglie cercò d’andare d’accordo con la seconda, ma la nuova donna era orgogliosa e gelosa. E, come sovente accade, vecchia-sposal’uomo aveva più riguardi per la nuova moglie, quella più giovane. Quella che, adesso, gli pareva più bella.

Alla nuova moglie non piaceva avere tra i piedi la vecchia, e perciò un giorno le parlò con queste parole: «Non sei che un fantasma, ricordalo! Non sei reale, non sei vera! perché non te ne vai di qua? perché non ritorni sulla Via Lattea da dove sei venuta? Vattene, fantasma!».
La prima moglie non rispose, ma il mattino seguente non c’era più, e il marito e i bambini erano spariti assieme a lei. Erano svaniti senza lasciare traccia.

Questa volta la moglie fantasma li aveva portati via con sé nella terra degli spiriti, invece che rimanere con loro sulla terra.
Quando la nuova moglie comprese quello che era accaduto, si pentì di quello che aveva detto, ma ormai era troppo tardi: il suo pentimento non bastò a farli tornare indietro.