Lacan – Hanno gli occhi, ma non vedono

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Non siamo abituati a dare gran peso al fatto che gli uomini tutte le sere depongono i panni di cui si sono avvolti e si spogliano eventualmente anche di quegli oggetti integrativi dei propri organi corporei (nella misura in cui siano riusciti a occultarne le deficienze con dei surrogati) come occhiali, parrucca, dentiera e così via. Possiamo aggiungere che gli uomini, andando a dormire, effettuano una spoliazione assolutamente analoga della loro psiche rinunciando alla maggior parte delle proprie acquisizioni psichiche. In tal modo si avvicinano straordinariamente, da entrambi i lati, alla situazione di partenza del loro sviluppo vitale. Dal punto di vista somatico il sonno è una riattivazione del soggiorno nel grembo materno dal momento che ne realizza le condizioni di riposo, calore e assenza di stimoli; non a caso molte persone riassumono durante il sonno la posizione fetale. Lo stato psichico del dormiente è caratterizzato da un ritrarsi pressoché completo dal mondo circostante e da una cessazione di ogni interesse per il medesimo.
(Freud, Supplemento metapsicologico alla dottrina del sogno)

DR. PERRIER – … Freud dice che il sogno è uno stato di svestimento psichico, che riporta il dormiente allo stato primitivo fetale e che lo porta ugualmente a svestirsi di tutta una parte della sua organizzazione psichica, come ci si disfa di una parrucca, dei denti finti, dei vestiti, prima di addormentarsi.

LACAN – È assai divertente notare che a proposito di quest’immagine del narcisismo del soggetto, a cui attribuisce l’essenza fondamentale del sonno, Freud aggiunga l’osservazione, che non sembra andare proprio nel senso della fisiologia, che ciò non è vero per tutti gli esseri umani.
vestirsi-notteIndubbiamente si è soliti abbandonare i propri vestiti, ma per mettersene altri. Vedete l’immagine che improvvisamente vien fuori, abbandonare gli occhiali – siamo in un certo numero a essere affetti dalle infermità che li rendono necessari – ma anche i denti finti, i capelli finti. Immagine orrida dell’essere che si decompone.
Si giunge così a quel carattere parzialmente scomponibile, smontabile dell’io umano, così impreciso nei suoi limiti. Sicuramente i denti finti non fanno parte del mio io, ma fino a che punto i denti veri ne fanno parte, dato che sono così facilmente sostituibili?
L’idea del carattere ambiguo, incerto dei limiti dell’io è messa in primo piano, all’ingresso dello studio metapsicologico del sogno. La preparazione al sonno ce ne dà il significato.

… i sogni sono assolutamente egoistici, e nella persona che nella scena onirica assume la parte principale è sempre da ravvisare il sognatore stesso. Orbene, ciò deriva comprensibilmente dal narcisismo proprio dello stato di sonno. Narcisismo ed egoismo infatti coincidono. Il termine «narcisismo» intende solo sottolineare che l’egoismo è anche un fenomeno libidico; o, per esprimere la stessa cosa con altre parole, il narcisismo può esser definito come il complemento libidico dell’egoismo.
(Freud, Supplemento metapsicologico alla dottrina del sogno)

DR. PERRIER – … Freud parla innanzitutto dell’egoismo del sogno ed è un termine che urta un po’ in confronto al narcisismo.

LACAN – Come giustifica l’egoismo del sogno?

DR. PERRIER – Dice che nel sogno il personaggio centrale è sempre la persona del dormiente.

LACAN – E quella che svolge il ruolo principale. Chi mi può dire che cos’è esattamente agnosieren [«riconoscere»]? È un termine tedesco che non ho trovato. Ma il suo senso non è dubbio: si tratta della persona che deve essere sempre riconosciuta come la persona propria, als die eigene Person zu agnosieren. Chi mi può dare qualche indicazione sull’uso di questa parola? Freud non usa anerkennen, che implicherebbe la dimensione del riconoscimento nel senso in cui l’intendiamo correntemente nella nostra dialettica.
La persona del dormiente è da riconoscere, a livello di che? della nostra interpretazione o della nostra mantica? Non è esattamente la stessa cosa. Tra anerkennen e agnosieren vi è tutta la differenza che passa tra quello che comprendiamo e quello che sappiamo, differenza che in ogni caso porta il segno di un’ambiguità fondamentale. […]
Questa eigene Person è affatto ambigua. Dobbiamo cercare all’interno della coscienza stessa del sogno, più esattamente all’interno del miraggio del sogno, nella persona che svolge il ruolo principale, la persona propria del dormiente. Ma, giustamente, non si tratta del dormiente, è l’altro.

DR. PERRIER – Si chiede allora [Freud] se narcisismo ed egoismo non siano una sola e identica cosa. E dice che la parola narcisismo serve solo a sottolineare il carattere libidico dell’egoismo. Altrimenti detto, il narcisismo può essere considerato come il complemento libidico dell’egoismo. In un inciso parla del potere diagnostico del sogno ricordando che spesso nei sogni si percepiscono in modo assolutamente impercettibile allo stato di veglia certe modificazioni organiche, che permettono di porre la diagnosi di qualcosa che non compare ancora allo stato di veglia. In quel momento compare il problema dell’ipocondria.

Parimenti diventa comprensibile la capacità «diagnostica» dei sogni (fenomeno universalmente riconosciuto, ma considerato enigmatico). Nel sogno sofferenze corporee incipienti vengono spesso avvertite prima e più distintamente che nella veglia, e tutte le sensazioni corporee attuali compaiono in proporzioni smisuratamente ingrandite. Questo ingrandimento è di natura ipocondriaca e si basa sul fatto che tutti gli investimenti psichici sono stati ritirati dal mondo esterno per dirigersi sull’Io del soggetto; esso consente dunque di riconoscere in anticipo alterazioni corporee che nella vita vigile sarebbero passate inosservate ancora per un po’.
(Freud, Supplemento metapsicologico alla dottrina del sogno)

LACAN – Allora, ecco qualcosa di un po’ più sottile, di un po’ più complicato. Riflettete bene a quel che vuole dire. Vi ho parlato dello scambio che si produce tra l’immagine del soggetto e l’immagine dell’altro in quanto libidizzata, narcisizzata, nella situazione immaginaria.
uomo-lettoContemporaneamente, come nell’animale certe parti del mondo sono opacizzate e diventano affascinanti, così anch’essa lo diviene. Siamo capaci di agnosieren nel sogno la persona del dormiente allo stato puro. Il potere di conoscenza del soggetto ne è accresciuto di altrettanto.
Allo stato di veglia al contrario, almeno che non abbia letto L’Interpretazione dei sogni, non percepirà, nella sua presunzione, le sensazioni del proprio corpo capaci di annunciare, quando dorme, qualcosa d’interno, di cenestesico. Proprio in quanto l’opacificazione libidica nel sogno è dall’altra parte dello specchio, il suo corpo è dal soggetto, non sentito meno bene, ma meglio percepito, meglio conosciuto.

Ne cogliete il meccanismo?
Nello stato di veglia il corpo dell’altro è rinviato al soggetto e pertanto questo misconosce molte cose di sé. Il fatto che l’ego sia potere di misconoscimento è il fondamento stesso di tutta la tecnica analitica.

Le conseguenze vanno lontano. Fino alla strutturazione, all’organizzazione e contemporaneamente alla scotomizzazione – in questo caso vedrei molto bene l’uso del termine – e a tutte quelle cose, che sono altrettante informazioni, che possono giungere a noi da noi stessi, gioco particolare in cui si rinvia a noi quella corporeità, essa pure di origine straniera.
Si arriva fino al Hanno gli occhi ma non vedono. Bisogna sempre prendere alla lettera le frasi del Vangelo, senza di che evidentemente non si capisce niente; si crede che si tratti di ironia.

(Lacan, Il Seminario: 1)