In verità le lettere sono simboli dell’inchiostro, poiché non vi sono lettere al di fuori dell’inchiostro stesso.
La loro occultazione è nel mistero dell’inchiostro, e la loro manifestazione altro non è se non l’essere determinate dall’inchiostro.
Esse sono le sue determinazioni e i suoi stati di attualizzazione, e non vi è null’altro che l’inchiostro – comprendi questo simbolo!
E tuttavia le lettere sono altro dall’inchiostro, non affermare che esse sono identiche all’inchiostro, poiché è un errore, né che l’inchiostro è identico alle lettere, il che sarebbe assurdo.
Giacché l’inchiostro era prima che fossero le lettere ed esso sarà ancora quando le lettere più non saranno.
Ogni lettera perisce, riassorbita nelle determinazioni essenziali, solo il volto dell’inchiostro che rappresenta l’ecceità non perisce.
Dunque le lettere si rivelano e però sono nascoste, ed in questo consiste la rivelazione dell’Inchiostro Sublime.
La lettera nulla aggiunge all’inchiostro e nulla toglie, ma manifesta l’Unico al plurale. L’inchiostro non è alterato dall’esistenza della lettera.
Sono forse indispensabili le lettere affinché l’inchiostro sia?
Comprendi dunque che non vi è esistenza, al di fuori dell’esistenza dell’inchiostro, per colui che conosce.
Ovunque vi sia una lettera, l’inchiostro non è separato da essa, comprendi queste allusioni!
(Ahmad ben Mustafà ‘Allîwa)