Quando Kullervo nel corso delle sue avventure uccide la moglie che Ilmarinen si era comperata a così caro prezzo a Pohjola, il racconto riprende le vicissitudini di Ilmarinen.
Costui si forgia «Pandora», una donna d’oro, ma non provando alcun piacere con lei, ritorna a Pohjola e chiede in moglie la seconda figlia di Louhi.
Poiché la ragazza gli viene rifiutata, Ilmarinen la rapisce, ma ella si dimostra tanto maligna e infedele che egli la trasforma in gabbiano.
Fa quindi visita a Väinämöinen, che chiede notizie di Pohjola. Va tutto bene, risponde Ilmarinen, grazie al Sampo.
Decidono pertanto di impadronirsi del Sampo anche contro il volere di Louhi. Salgono su una barca, benché Ilmarinen preferisca di gran lunga compiere il viaggio per via di terra, e a loro si unisce anche Lemminkäinen.
La barca s’incaglia sul dorso di un enorme luccio: Väinämöinen uccide il pesce e dalle sue mascelle costruisce il kantele, una cetra che nessuno sa suonare correttamente fuorché lo stesso Väinämöinen.
Segue un capitolo decisamente orfico sulla musica che Väinämöinen suona sul kantele incantando il mondo intero (cfr. Kalevala, runot 40-41).
Gli eroi giungono infine a Pohjola, dove Louhi – c’era da aspettarselo – si rifiuta di separarsi dal Sampo finché tutti gli abitanti di Pohjola non cadono addormentati; quindi i fratelli s’accingono a rubare il Sampo, ma l’impresa si rivela difficile.
Allora il vecchio Väinämöinen
pian piano si mise a cantare
all’entrata del monte di rame,
lì, presso la fortezza di pietra;
e le porte del castello si scossero
e i cardini di ferro tremarono.Indi il fabbro Ilmarinen
aiutato dagli altri eroi,
cosparse di burro le serrature
e sfregò i cardini col lardo,
così che le porte non stridessero
e i cardini non cigolassero.
Poi fece girare le serrature con le dita,
sollevò spranghe e paletti,
fece a pezzi le serrature
e le possenti porte si spalancarono.Poi il possente Väinämöinen
disse forte le seguenti parole:
«O vivace figlio di Lempi,
il più illustre dei miei amici,
vieni qui a prendere il Sampo
e a rapire il coperchio figurato».Allora il vivace Lemminkäinen,
il leggiadro Kaukomieli,
sempre disposto anche senza esserne pregato,
e pronto, benché non lodato dagli uomini,
venne a portar via il Sampo
e a rapire il coperchio figurato […]Lemminkäinen si mise a spingerlo,
si voltò e di nuovo lo spinse,
premendo giù contro il terreno con le ginocchia;
ma non riuscì a smuovere il Sampo,
né a spostare il coperchio figurato,
perché le radici erano ben radicate
negli abissi, nove braccia sotto terra.V’era allora un toro in Pohja,
che era diventato enorme,
grassi e lucidi i suoi fianchi,
i suoi tendini dei più forti;
corna aveva lunghe un braccio,
muso spesso un braccio e mezzo;
lo condussero dal pascolo,
sul confine del campo arato,
dissotterrarono con il vomere le radici del Sampo
che tenevano fermo il coperchio figurato;
poi incominciarono a smuovere il Sampo,
a inclinare il coperchio figurato.Indi il vecchio Väinämöinen,
poi il fabbro Ilmarinen,
terzo, il vivace Lemminkäinen
trasportarono il potente Sampo
fuori dal monte di pietra di Pohjola,
da dentro la collina di rame,
via fino alla barca lo portarono
e lo stivarono entro la nave.
Nella barca stivarono il Sampo,
nella stiva il coperchio figurato;
spinsero la barca in acqua,
i suoi fianchi discesero nell’onda.
Chiese il fabbro, disse Ilmarinen,
proferì queste parole:
«Dove porteremo il Sampo,
dove lo trasporteremo,
via da questo paese malvagio,
dalla terra sciagurata di Pohja?».Väinämöinen, vecchio e saldo,
gli rispose quanto segue:
«Là noi porteremo il Sampo,
e il coperchio figurato,
alla punta dell’isola nebbiosa,
all’estremità dell’isola ombrosa;
là al sicuro lo terremo,
là può rimaner per sempre;
rimane ancora un posticino,
un angolo di terra,
dove non si mangia e non si combatte
né s’aggirano mai guerrieri».
(Kalevala, runo 42)
Il Sampo viene pertanto portato a bordo – esattamente come il Grotti era stato imbarcato sulla nave del pirata Mýsingr – e gli eroi si allontanano in tutta fretta facendo forza sui remi.
Lemminkäinen vuole della musica – è molto più facile remare a suon di musica, assicura – ma Väinämöinen si schernisce e così il figlio di Lempi prende a cantare da solo, con voce robusta ma ben poco musicale; infatti
c’era su un ceppo una cicogna,
su un dosso, in una palude,
e si contava le ossa dei piedi
e sollevava le zampe:
fu assai terrorizzata
al cantar di Lemminkäinen.Lasciò la cicogna la sua strana occupazione
e con l’aspra sua voce gridò di terrore,
di terrore sopra Pohjola;
e allorché vi fu giunta,
al suo arrivo alla palude di Pohja,
sempre gridando, gridando aspramente,
gridando con quanta voce aveva,
svegliò la gente di Pohjola
e destò quella nazione malvagia.
(Kalevala, runo 42)
Così incomincia l’inseguimento: Louhi, la sciagurata signora di Pohjola, getta sulla loro rotta un ostacolo magico dopo l’altro, ma Väinämöinen riesce a superarli: fa naufragare la nave da guerra di lei contro uno scoglio fatto apparire per incantesimo, ma in quest’occasione il kantele, la sua amata cetra, sprofonda nel mare.
Alla fine Louhi si trasforma in un’enorme aquila che riempie tutto lo spazio fra le onde e le nuvole, e ghermisce il Sampo.
Dalla barca trascinò via il Sampo,
tirò giù il coperchio figurato,
dalla stiva della barca rossa lo trasse
e lo gettò nelle acque del lago azzurro;
e si ruppe in pezzi il Sampo
e si infranse il coperchio figurato.
(Kalevala, runo 43)
Alcuni frammenti del coperchio variopinto galleggiano sulla superficie del mare; Väinämöinen ne raccoglie parecchi, Louhi solo un pezzettino: per questo motivo la Lapponia è povera e Suomi (la Finlandia) è ricca e fertile.
Väinämöinen semina i frammenti del Sampo e ne spuntano alberi …