Karaja – La vita breve

sariema
Sariema

All’origine dei tempi gli uomini vivevano col loro antenato Kaboi nelle viscere della terra, dove brillava il sole quando fuori era notte, e viceversa.
A intervalli si udiva il grido della sariema, uccello della savana, e un giorno Kaboi decise di andare nella direzione da cui proveniva il rumore.

Accompagnato da pochi uomini, egli giunse a un orifizio che non poté varcare per via della sua obesità. Solo i suoi compagni arrivarono alla superficie della terra e la cominciarono a esplorare. C’erano frutti in quantità, api e miele; inoltre, essi notarono alberi morti e legno secco.

Portarono a Kaboi degli esemplari di tutto ciò che avevano trovato. E Kaboi li ispezionò e concluse che la terra era bella e fertile, ma che la presenza del legno morto dimostrava che sulla terra tutto era destinato a perire.
Era meglio rimanere nel mondo sotterraneo. Infatti, nel regno di Kaboi gli uomini vivevano finché l’età li rendeva incapaci di muoversi.

Una parte dei suoi «figli» si rifiutò di ascoltarlo e venne a stabilirsi sulla superficie della terra.
Per questa ragione gli uomini muoiono molto prima dei loro congeneri che scelsero di rimanere nel mondo sotterraneo.

(estratto da Lévi-Strauss, Il crudo e il cotto)