Moby Dick ha scelto il mare

treninoCosa c’è che non va nel piccolo Dick?
Non risponde che assai di rado e in modo vago ai richiami della dottoressa. È questo che non va: rimane indifferente agli stimoli, non mostra «il minimo interesse» per i giocattoli che lei gli mette davanti.
Dick ha difficoltà a entrare nella Realtà Umana. Dick prende il suo trenino, ma il suo non è che il gesto di un momento «a due» (lui e il trenino). Subito dopo, eccolo fermo alla «Stazione» (e dico «stazione», perché è una delle poche parole che gli scappano di bocca, distrattamente).

Dick «staziona» in una Realtà che ha poco o niente di Umano. Lo dice il dottore, lo dice Lacan.
Dice, da buon heidegerriano, che l’Umano è «aperto» (ai giochi di prestigio del linguaggio e/o dell’inconscio: ça parle!), ma dio solo sa quanta metafisica si annida in una premessa apparentemente così «epica»!
L’Uomo è il Glorioso. Se non arriveremo a dire questo, poco ci manca. E già, perché è dell’Epopea Umana, e della sua necessaria ambiguità, che qui si tratta. Anche nel caso del piccolo Dick.

Come si fa ad «aprire» Dick? Come si può «aprire» un cucciolo della nostra specie agli stimoli simbolici che gli «parlano» intorno, anzi che gli parlano, mai come in questo caso, addosso?
Gli uomini, i (vasi) già aperti, i discendenti della stoltezza di Epimeteo, senti un po’ che cosa fanno: aprono a loro volta i loro discendenti.
Venite a giocare qui da noi! – gli dicono o gli mandano a dire (non è proprio la stessa cosa, ma lasciamo perdere).
Prendete i vostri giocattoli, e venite qui nella Realtà Umana!

Rimane però il dubbio: ne vale la pena?
Quanti millenni di Storia ci vorranno, prima di poterci fermare a fare un primo bilancio delle «aperture» imboccate dai nostri ascendenti?
Dice: non hai scelta, o vieni via con noi, o ti lasciamo per strada.
Ci vuole dell’eroismo per fare quello che fa Melanie Klein.
Ci provo io a parlargli – dice. – Ci provo io ad aprirlo questo vaso chiuso.

Provo a domandarmi in che senso il bambino è «chiuso», dal momento che è nato e ha vagito, che nascendo si è immediatamente manifestato, addirittura gridando?
bambino-sorridenteCome posso pensarlo «chiuso», quando invece è totalmente aperto, e non ha nulla da nascondere al mondo?
Aperto all’aria che gli entra nei polmoni, aperto a essere tagliato via dal cordone ombelicale, aperto a essere un anello della catena della vita. Aperto, eccome!, agli stimoli della fame.

La questione, evidentemente, è un’altra. La domanda è: questo «aperto» naturale che è il cucciolo della nostra specie, saprà «aprirsi», e in che misura, in che grado, agli stimoli «culturali»?
Risponderà, o farà finta di niente?
Sarà buono solo a prendere, o anche a dare?

Tra le sei e le otto settimane di vita, a quanto pare, il neonato fa il primo sorriso. Di che si tratta? – non è forse questa una gloriosa apertura, forse addirittura la più stolta?
Dare fiducia è aprirsi all’Umano. È credere alle favole: in primis, a quella che l’Uomo racconta di Se Stesso.
Il piccolo Dick non ci crede, è «chiuso», non risponde, è indifferente alla nostra Epopea.
Che ne faremo?
È Umano prendersi cura di lui.
Gli umani sono troppo Umani per abbandonarlo al suo destino.

No, non sono io che ondeggio. È il Racconto Umano che è nell’impossibilità di definire senza ambiguità la propria «umanità», insomma di decidersi tra i due «estremi» della Continenza o dell’Incontinenza Assoluta: ovvero del mutismo dell’anacoreta o del baccano di carnevale.
Aprirsi è farsi del bene o del male?
Rintanarsi nella prima Stazione del trenino d’infanzia, è darsi a un rifugio sicuro, o esporsi alla maledizione dei dottori, metafisici e no?

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L’Uomo non sa rispondere. Sa di non saper trovare una risposta – ma risponde lo stesso, perché si prende cura delle domande. Si sente interrogato, ha l’ansia, non sa di che si tratta, ma risponde lo stesso. Il mondo gli ha rivolto la parola. Il mondo fa rumore, è solo il Racconto Umano che gli parla a parole.
Il piccolo Dick non risponde. È chiuso agli stimoli della parola. E tanto più chiuso, quanto più le parole con cui lo si interroga sono aperte alle astrazioni simboliche.
Il piccolo Dick non abbocca. Il piccolo Dick non emerge che una tantum per una boccata d’aria. Moby Dick ha scelto il mare.