Snorri Sturluson – Le mele di Iðunn

aquila-ThiaziTre Asi partirono da casa, Óðinn, Loki e Hœnir, e viaggiarono per monti e lande e avevano poco da mangiare. Ma quando giungono in una valle, vedono una mandria di buoi, e prendono allora un bue e lo preparano per il seiðr.
E quando pensano che dev’essere cotto, scoprono il seiðr; ma non era cotto. E una seconda volta, quando aprono il seiðr, dopo che era trascorso un po’ di tempo, e non era cotto, discutono fra loro come possa accadere una cosa simile.

Allora sentono sopra di loro una voce proveniente dalla quercia, e chi stava lassù diceva d’essere la causa per cui nulla cuoceva nel seiðr.
Guardano su e vedono appollaiata un’aquila certo non piccola.
Allora disse l’aquila: «Se mi darete la mia razione di bue allora il seiðr funzionerà».
Essi acconsentirono.
Allora essa si cala dall’albero e si posa sul seiðr e come prima porzione si prende le due cosce del bue e ambedue le spalle.

Sicché Loki si arrabbiò, afferrò una grossa stanga, la scaglia con tutte le sue forze e colpisce il corpo dell’aquila.
L’aquila cercando di evitare il colpo si leva in volo, ma la stanga rimane attaccata al suo corpo, e le mani di Loki altrettanto all’altro capo del bastone. L’aquila vola tanto alta che i piedi di Loki sbattono contro i sassi, le rocce e gli alberi, e le braccia egli pensa che si debbano staccare dalle spalle.
Grida e supplica l’aquila di risparmiarlo, ma quella risponde che Loki non potrà essere libero se non le prometterà di portare fuori di Ásgarðr Iðunn e le sue mele, e Loki accetta.

Così diviene libero e ritorna dai suoi compagni – e non ci sono altre notizie da riferire sul loro viaggio prima che essi giungano a casa.
Idhunn-meleMa al tempo convenuto Loki attira Iðunn fuor di Ásgarðr in un bosco e le racconta di avervi trovato delle mele che le sarebbero certamente parse preziose, e la pregò di portare con sé le sue mele per poterle confrontare con le altre.
Allora arriva Þjazi, il gigante in forma d’aquila, prende Iðunn e vola veloce e la trasporta alla sua casa di Þrimheimr.

Ma agli Asi fu grave la scomparsa di Iðunn, e presto essi divennero grigi e vecchi.
Allora gli Asi si riunirono a consiglio chiedendosi l’un l’altro cosa si sapesse di più recente di Iðunn. E quanto di più recente si sapeva era che ella era uscita da Ásgarðr insieme a Loki.
Allora Loki fu preso e portato nel consiglio e lo si minacciò di morte e di tortura. Così egli ebbe paura e disse che avrebbe cercato Iðunn nel Jötunheimr, se Freyja gli avesse prestato la veste di falco che ella possedeva.

E quando riceve la veste di falco vola verso nord a Jötunheimr e giunge finalmente dal gigante Þjazi; questi era uscito in barca sul mare, ma Iðunn era sola in casa. Loki la ridusse in forma di noce, la afferrò con gli artigli e volò via quanto più veloce poté.
Ma quando Þjazi giunge a casa e non trova Iðunn, assume la forma d’aquila e insegue Loki, e faceva quel fruscio che fanno le aquile volando.

Ma quando gli Asi videro il falco volare con la noce e l’aquila volare, uscirono sotto Ásgarðr e portarono grandi quantità di trucioli.
E quando il falco giunse in volo sopra la fortezza, si calò presso le mura; gli Asi allora appiccarono il fuoco ai trucioli, l’aquila però non poté frenare il suo volo quando non vide più il falco; le sue penne presero fuoco e il suo volo ebbe fine.
Gli Asi erano lì pronti e abbatterono il gigante Þjazi all’interno delle porte di Ásgarðr, e questa impresa è famosa.

Skaði, la figlia del gigante Þjazi, prese elmo, corazza e tutte le armi e andò ad Ásgarðr per vendicare suo padre.
Ma gli Asi le proposero pace e risarcimento, e come prima cosa, che si scegliesse un marito fra gli Asi, ma che lo scegliesse dai piedi senza guardare di più.
Ed ella vide i piedi di un uomo straordinariamente belli e disse: «Scelgo quello; ben poco di brutto vi può essere in Baldr!».
Ma quegli era Njörðr di Nóatún.

Ma nei suoi patti v’era dell’altro, che gli Asi facessero qualcosa di cui pensava non fossero capaci: farla ridere.
Allora Loki fece così: legò una fune alla barba di una capra e l’altro capo d’essa al proprio scroto, e i due si tiravano l’un l’altro e strillavano forte, poi Loki si lasciò cadere in grembo a Skaði, ed ella rise.
Così gli Asi conclusero con lei la riconciliazione.

(Snorra Edda, Skáldskaparmál: 1)