Eliade – L’ascensione celeste

Il motivo dell’ascensione in cielo per mezzo di una corda, di un albero o di una scala, è abbastanza diffuso nei cinque continenti […]

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La scala della salvezza – affresco di Chaldon

La tribù australiana Dieri conosce il mito di un albero che, per virtù di magia, cresce fino in cielo. I Numgahburran parlano di due pini miracolosi che, in seguito alla violazione di un tabù, cominciarono a crescere finché la loro vetta toccò il cielo. I Mara raccontano che i loro antenati solevano arrampicarsi su di un albero simile, fino al cielo, e scenderne.

La sposa di Tawhaki, eroe Maori, fata scesa dal cielo, rimane con lui soltanto fino alla nascita del primo figlio, quindi sale in cima a una capanna e sparisce. Tawhaki si solleva in cielo arrampicandosi su di un fusto di vite e riesce a tornare in terra.
Secondo altre varianti, l’eroe giunge in cielo salendo sopra una palma di cocco, o per mezzo di una corda, un filo di ragno, un aquilone. Nelle isole Hawaii dicono che si arrampica sull’arcobaleno; a Tahiti che ascende un’alta montagna e incontra la moglie lungo la strada.

Un mito diffuso in Oceania narra che l’eroe giunse in cielo per mezzo di una «catena di frecce», cioè configgendo la prima freccia nella volta celeste, la seconda nella prima e così via, fino a costruire una catena fra terra e cielo.
L’ascensione mediante una corda è nota in Oceania, in Africa, in America del Sud e in America del Nord. Press’a poco negli stessi luoghi si trova il mito dell’ascensione su di un filo di ragno.
L’ascensione in cielo su di una scala è nota nell’Egitto antico, in Africa, in Oceania e in America del Nord.
Si può anche ascendere per mezzo di un albero, per mezzo di una pianta o di un monte…

(Eliade, Trattato di storia delle religioni)