
Qui si levò un albero. O puro tendere in alto!
Orfeo canta! O alto albero nell’orecchio!
E tutto tacque. Eppure in quel tacere
avanzò nuovo inizio, cenno e mutamento.
Animali di silenzio uscirono dal chiaro
bosco diradato, da tane e da cespugli;
e si comprese che non per astuzia
né per paura erano in sé sommessi,
ma per ascolto. Ruggito, grido, bramito
parve fievole nel loro cuore. E là dove
non c’era che una capanna per accoglierlo,
un nascondiglio alle più oscure brame,
con un accesso dagli stipiti tremanti, –
qui tu creasti per loro un tempio nell’udito.
(Rilke, Sonetti a Orfeo 1)